Rotola il grosso estintore su ciò che resta dell‘ex centro commerciale Carrefour al quartiere San Paolo. Cattedrale nel deserto del commercio in un quartiere che ben sintetizza l’accezione peggiore della parola: periferia. Inaugurato il 4 febbraio del 2000, la struttura chiude il primo agosto di nove anni dopo, senza alcun preavviso. Quel giorno i dipendenti andarono a lavorare.

Da quel momento in poi solo degrado e abbandono. L’area, solo in apparenza ripulita, continua ad essere discarica a cielo aperto e al tempo stesso palestra per un gruppo ristretto di writers.

Persino i nastri delle scale mobili hanno divelto. Non c’è più un solo cavo di rame. Il vano degli ascensori è vuoto, così come il resto dei precipizi disseminati ovunque. Mancano porte e finestre. I quadri elettrici sono stati ridotti ad armadi. Sul tetto è finito un cassonetto comunale per la raccolta indifferenziata. I lucernari sono stati presi d’assalto.

Un’altra cospicua manciata di soldi pubblici buttata nel cesso, in un’area commerciale in cui sono stati impiegati almeno 2 milioni di euro di soldi pubblici. Il risultato? Capannoni abbandonati e depredati, disoccupazione e generale degrado. Non c’è che dire: davvero un ottimo investimento.