Facce tese stamattina all’Arif, l’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali. Da un lato la stabilizzazione di 95 ex precari, tra i quali quattro che sarebbero stati assunti direttamente da Arif senza aver superato alcuna selezione dopo un periodo di lavoro interinale.

“A tempo determinato è possibile assumere attraverso la legge 165/2001 per esigenze particolari” ci ha detto il segretario generale della Flai Cgil Puglia Antonio Gagliardi. Il punto è proprio questo, non si riescono a sapere quali siano le esigenze particolari, atamattina, comunque, è in corso un faccia a faccia tra il direttore dell’Arif, Domenico Ragno, e la Cgil.

Dall’altro lato, dicevamo, ci sono 290 lavoratori irrigui e forestali, che spesso non raggiungono nemmeno 60 giorni lavorativi durante la stagione. Hanno presentato una piattaforma che risolverebbe la situazione facendo, anche risparmiare parecchi soldi pubblici, eppure restano in una situazione precaria: “Per mancanza di risorse, così dicono in Arif, spesso ci chiamano a stagione già iniziata – ci ha raccontato qualcuno di loro – l’anno scorso addirittura ad agosto”, con tutto quello che comporta in termini di tutela del territorio.

“Vorremmo che le assunzioni fossero stabilite insieme al sindacato – ha aggiunto un altro lavoratore – verificando anche come l’assunzione viene fatta. Oggi noi contestiamo come viene assunta determinata gente”. Mentre 10 interinali vengono assunti, grazie alla delibera 20 dell’8 febbraio scorso firmata dal direttore generale Ragno, con il contratto delle autonomie locali, quindi un contratto pubblico, i 95 ex precari firmano oggi un contratto privatistico, quello degli irrigui e forestali, ma non si capisce il perché di questo trattamento.