Liliana è una donna distrutta, terrorizzata, sull’orlo della disperazione. “Se la incontro per strada l’ammazzo”, dice piangendo. C’è una donna, a maggio scorso sorpresa a danneggiare auto e spalmare deiezioni canine sulle auto al quartiere San Pasquale di Bari, che non ha mai smesso di darle il tormento. Senza alcun motivo. Lo aveva denunciato ai nostri microfoni.

La sua intervista fece il giro d’Italia. Per un mese più nessuna notizia di blitz e intemperanze, poi tutto è tornato come prima: un inferno. Altri raschi sulla carrozzeria dell’auto, sconosciuti al citofono e alla porta nel cuore della notte, finte raccomandate da firmare. “Temo per la mia incolumità – spiega Liliana dopo l’ultimo grave danno subito nelle scorse ore – ho paura ad uscire di casa. Ho dovuto cambiare il mio stile di vita, modificare le mie abitudini e per questo chiedo un aiuto al Sindaco Decaro. Lui conosce la mia situazione, ha visto anche i video e le foto dei danneggiamenti precedenti”.

Stamattina, quando Liliana ha raggiunto l’auto per andare al lavoro, ha scoperto che il finestrino della portiera anteriore destra della sua malandata auto era stato spaccato. Sono stati rubati gli occhiali, la chiave per il rifornimento del gpl e altre sciocchezze. Non ha perso tempo ad andare per l’ennesima volta dai Carabinieri. Porterà anche le immagini delle telecamere del circuito di videosorveglianza di un negozio vicino al posto dov’era parcheggiata l’auto, in via Zanardelli.

Ottanta euro di danni e poi l’obbligo di fare l’abbonamento ad un garage. Siamo al paradosso. La situazione è nota a tutti, ma nessuno interviene, anzi, in tanti allargano le braccia dicendo: “Si può fare poco”. Liliana non sa che farsene di quel poco che gli viene promesso. Questa storia le ha completamente stravolto la vita. Il suo sfogo in lacrime, raccolto fuori dalla carrozzeria dove ha portato l’auto in riparazione, è sintomatico del livello di sopportazione raggiunto.