Ci sono l’imprenditore Gianpaolo Tarantini e l’ex direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino,  tra le persone condannate in primo grado dal Tribunale di Bari per lo scandalo delle protesi d’oro.

Le pene sono comprese fra i 4 ed i 2 anni di reclusione. Condannati sei degli otto imputati. I giudici li hanno riconosciuti colpevoli, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, peculato e truffa. I fatti contestati risalgono al periodo compreso fra il 2008 ed il 2010 e si riferiscono alla gestione delle gare d’appalto per l’acquisto di attrezzature e protesi sanitarie alla Asl di Bari.

Gianpaolo Tarantini è stato condannato a 4 anni di reclusione per associazione per delinquere e peculato. Lea Cosentino a 2 anni e 6 mesi; l’allora capo area gestione patrimonio della Asl di Bari, Antonio Colella ed il funzionario Asl Michele Vaira a 3 anni. Sabina Ilaria Tatò, fisiatra barese, è stata condannata a 2 anni di reclusione per associazione per delinquere.

Per Vittorio Patella, direttore della II Clinica Ortopedica del Policlinico di Bari, condanna a 2 anni per il reato di associazione per delinquere e ad un altro anno di reclusione per truffa. Assolto da tutte le accuse l’allora direttore amministrativo della di Asl Bari, Francesco Lippolis. Prosciolto per prescrizione Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo, che rispondeva solo delle due corruzioni.