Momenti drammatici la notte scorsa all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Per alcuni lunghi, interminabili, minuti, i medici hanno temuto che la piccola di 15 mesi, ricoverata con la SEU insieme al bambino di un anno e mezzo, non riuscisse a farcela, al punto che sono stati anche chiamati i genitori. Per fortuna il momento critico è passato e il peggio è stato scongiurato, tutto il reparto, tra medici e infermieri, sta dando il massimo per i due piccoli di Altamura.

Intanto proseguono le indagini del Sian, il Servizio Igiene Alimenti Nutrizione, una dozzina di punti vendita sono stati analizzati alla ricerca di quello che ha scatenato l’infezione. Il problema nasce dall’ampio spettro di possibilità. Le famiglie infatti non si conoscono tra loro, ma abitano poco distante. Dunque, sotto “la lente” degli esperti sono passati negozi di frutta e verdura, caseifici, alimentari, gelaterie, bar, ma anche punti vendita di prodotti per l’infanzia.

Quanto ai latticini, il processo di lavorazione a caldo delle mozzarelle e della ricotta ha effetti neutralizzanti sul batterio, cosa che però non esclude la possibile contaminazione dovuta alla manipolazione successiva con le mani sporche, magari di un addetto al banco alimentare. Nulla finora è stato quindi escluso, nemmeno la possibile infezione dovuta a dell’acqua contaminata. Il fatto che si siano manifestati “solo” due casi, però, fa escludere una contaminazione di massa.