Oltre 300 militari impegnati, 21 arresti, decine di perquisizioni domiciliari alla ricerca di armi e droga. È stata condotta nella notte una vasta operazione antimafia dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Bari. Documentato, tra l’altro, il seppur limitato condizionamento delle elezioni regionali del maggio del 2015. Tra le persone coinvolte vi è anche Armando Giove, factotum di un candidato.

Ventidue le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale barese, su richiesta della competente DDA, a carico degli elementi apicali e degli affiliati al temibile clan Di Cosola, operante nella città levantina e nei comuni del suo hinterland di Adelfia, Bitritto, Capurso, Casamassima, Ceglie del Campo, Gioia del Colle, Giovinazzo, Rutigliano, Sannicandro, Triggiano e Valenzano, poiché ritenuti responsabili di aver preso parte ad un’associazione armata di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso e coercizione elettorale in concorso. L’operazione su vasta scala ha interessato Bari, ma anche le aree di Foggia e Pordenone.

Grazie all’impiego di unità cinofile, metal detector, sofisticate strumentazioni e persino un Elicottero, i Carabinieri sono riusciti a chiudere il cerchio sull’agguerrito clan ”Di Cosola”, uno dei più storici e radicati gruppi criminali della città. Capi ed affiliati sono stati neutralizzati da una complessa indagine coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia. Le accuse sono di “associazione di tipo mafioso”, “scambio elettorale politico-mafioso” e “coercizione elettorale in concorso”.

Il provvedimento restrittivo è stato adottato in base agli esiti di un’indagine avviata nel novembre 2015 dal Nucleo Investigativo di Bari, principalmente svolta attraverso numerose ed articolate attività tecniche e dinamiche, nei confronti della predetta consorteria, atteso che quest’ultima aveva mostrato, nonostante gli importanti interventi repressivi subiti ad opera dall’Arma del capoluogo pugliese e la conseguente scelta collaborativa intrapresa da alcuni dei suoi esponenti di maggior spessore, d’aver mantenuto e sviluppato la sua concreta e pericolosa capacità criminale nell’area d’influenza.

Le indagini, condotte attraverso sofisticate intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno consentito di documentare come il clan” Di Cosola”, dopo aver vissuto un difficile periodo dovuto a varie collaborazioni con la Giustizia e diversi provvedimenti cautelari che ne hanno minato la potenza militare, si stesse riorganizzando, stipulando alcune “comparanze” con tutti gli altri clan della zona, aventi come minimo comune denominatore l’ostilità verso il clan Strisciuglio.

Grazie a questa strategia il clan Di Cosola stava continuando ad imperversare in alcuni quartieri cittadini ed in molti Comuni della Provincia, tanto da essere riuscito parzialmente a condizionare le elezioni regionali del maggio del 2015, sostenendo la campagna elettorale, nella sua area d’influenza, del candidato.

Nei mesi scorsi si parlò del coinvolgimento di Natale Mariella, candidato poi non eletto che correva nelle liste dei Popolari per Emiliano. Durante l’interrogatorio ai primi giorni di ottobre, il pentito divenuto collaboratore di giustizia Michele Di Cosola chiarì di non aver mai incontrato Natale Mariella, che risulta non indagato, ma un suo collaboratore, Armando Giove appunto, che avrebbe tenuto le fila tra il clan e il politico.

Armando Giovine, factotum del candidato, dopo aver partecipato a diverse riunioni con gli appartenenti al sodalizio, aveva concordato la corresponsione di 50 euro a voto. Agli arresti di oggi si è arrivati grazie alle dichiarazioni del pentito Antonio Di Cosola, padre di Michele.

L’inchiesta ha accertato come, in occasione delle consultazioni regionali del maggio 2015, il clan Di Cosola abbia, nel suo vasto territorio d’interesse, sostenuto la campagna elettorale di Natale Mariella, iscritto nella lista “Popolari”. L’accordo prevedeva la corresponsione, effettivamente soddisfatta, sia di una somma pari a 50 euro per ogni preferenza procurata dalla consorteria in favore del candidato, sia di un anticipo di quasi 30.000 euro.

Gli elementi raccolti hanno anche dimostrato il ricorso alla forza di intimidazione esercitata dagli associati nei confronti degli elettori, i quali venivano sistematicamente minacciati, a fronte della promessa di 20 euro per ogni voto accordato al politico, di ritorsione in caso di non adempienza. La campagna elettorale svolta dalla compagine, sebbene non abbia consentito al MARIELLA di essere eletto al Consiglio Regionale della Puglia, gli ha permesso di raccogliere un considerevole pacchetto di preferenze, 5866 in totale, 2544 dei quali nel comune di Bari, 512 in quello di Giovinazzo e 64 a Bitritto, principalmente in quelle sezioni elettorali garantite dal clan, sebbene a lui sfavorevoli.

Questi i nomi degli arrestati:
ANEMOLO Raffaele, del ’62 di Bari, Ceglie del Campo, affiliato;
2. ANGELINI Michele, del ’93 di Capurso (BA), affiliato;
3. BARBERA Angelo, del ’70 di Bari San Pio, affiliato;
4. BATTAGLIA Armando, dell’82 di Bitritto (BA), affiliato;
5. CACCIAPAGLIA Filippo, dell’80 di Capurso (BA), affiliato,
6. CARINGELLA Rocco Michele, del ’68 di Bari, affiliato;
7. COLASUONNO Pasquale, dell’88 di Noicattaro, affiliato;
8. GIOVE Armando, del ’69 di Bari, collaboratore del candidato;
9. LA TORRE Michele, dell’86 di Bari Ceglie del Campo;
10. MARINI Massimiliano, del ’90 di Noicattaro (BA), affiliato;
11. MASCIOPINTO Domenico, del ’79 di Bari Ceglie del Campo, affiliato;
12. MASCIOPINTO Domenico, del ’93 di Bari, affiliato;
13. MESECORTO Piero, dell’88 di Giovinazzo (BA), affiliato;
14. PARTIPILO Alfonso, dell’84 di Bari Ceglie del Campo, affiliato;
15. PARTIPILO Cosimo, del ’69 di Bari Ceglie del Campo, affiliato;
16. PARTIPILO Giuseppe, del ’66 di Bari Ceglie del Campo, affiliato;
17. CACUCCI Giuseppe, del ’94 di Bari San Pio, affiliato;
18. DE CARO Francesco, dell’82 di Capurso, affiliato;
19. LOPRIORE Alessandro, del ’92 di Cellamare (BA), affiliato;
20. LORUSSO Nicola, del ’93 di Bari, affiliato;
21. MAISTO Carmine, del ’74 di Giovinazzo (BA), affiliato;
22. MAISTO Pasquale, del ’79 di Giovinazzo (BA), affiliato.