Proseguono a ritmo serrato le indagini sui due atti intimidatori nei confronti di Domenico Di Mise, il dipendete della ormai fallita Lombardi Ecologia destinatario di due bottiglie incendiarie, l’ultimo la notte tra domenica 12 e lunedì 13 giugno. Le immagini delle telecamere installate in zona, acquisite e visionate dai Carabinieri, non hanno fornito alcun elemento utile, gli investigatori dovranno quindi procedere coi metodi “classici” d’indagine, passando al setaccio la vita del Di Mise e di sua moglie.

Nessuna pista è stata scartata al momento, compresa quella legata al lavoro di Domenico Di Mise, anche se, secondo fonti vicine all’Arma, si tratterebbe di quella meno probabile. La moglie, infatti, è risulta essere titolare di una propria attività come pure egli stesso, che ha comunque molti interessi verso i quali stanno rivolgendo le loro attenzioni i Carabinieri.