Uno stralunato, romantico e solitario individuo in bici per le strade afose di una Roma d’agosto, un supermercato con un’offerta speciale, i volti dei diversi lavoratori in servizio (nella prima prova d’attore di Pierluigi Bersani), un’ignara quanto preoccupata passante (impersonata da Milena Vukotic), una stravagante ragazza con il megafono, e ancora due vigili all’arrembaggio, un lento e anziano signore, angelo custode della storia: sono questi i personaggi del cortometraggio “Coupon. Il Film della Felicità” del regista Agostino Ferrente con Andrea Satta, voce e volto dei Têtes de Bois, qui protagonista del “mini-musicarello” con il suo brano omonimo, debitore del cinema muto e dei videoclip musicali. Il film – presentato in anteprima nazionale al 41. Torino Film Festival – arriva ora nell’evento speciale al Bifest Bari International Film Festival, sabato 23 marzo al Teatro Petruzzelli (corso Cavour 12) alle 16.30, alla presenza di Agostino Ferrente e Andrea Satta, per poi proseguire il suo percorso nei cinema con il “cine-tour della felicità”.

 

Dopo la collaborazione del videoclip di “Alfonsina e la bici” nel 2009 – canzone dei Têtes de Bois ispirata ad Alfonsina Strada, prima donna ciclista al Giro d’Italia nel 1924, che vide la partecipazione di Margherita Hack – il regista e il cantante si ritrovano, dalla richiesta di un nuovo videoclip per una canzone del nuovo album da solista di Andrea Satta, “Niente di nuovo tranne te”, uscito di recente. Da questa idea, ne è nato un corto, sulle note della canzone “Coupon”.

 

Andrea diventa così un personaggio che vive la sua vita come se fosse un film in bianco e nero, perennemente “fuori-sinc” nel mondo a colori che lo accerchia, dove non riesce ad esprimersi se non cantando. Nell’afoso e torrido caldo d’agosto, si avventura con la bici in una Roma semi deserta. Il nostro eroe vuole raggiungere un supermercato dove acquistare scatolette di tonno con cui continuare ad accumulare punti che gli faranno vincere il misterioso “Coupon della Felicità”. Ma se, tra incontri magici, peripezie ed accadimenti bizzarri e surreali, raggiungere la felicità è un sogno, inseguirla può rivelarsi un incubo.

 

Ad affiancare Andrea – frutto di fantasticherie divenute reali – ci sono nomi che non ti aspetti: Pier Luigi Bersani, politico di lungo corso, una figura popolare ed empatica, la poetessa e scrittrice Maria Grazia Calandrone che vende poesie con un megafono come fossero prodotti commerciali; Paolo Lombardi – attore e voce di tanti personaggi stranieri, tra cui Hitchcock – è colui che tira Andrea sempre fuori dai guai e infine, Milena Vukotic, volto noto della tv popolare negli ultimi decenni, ha lavorato con numerosi registi (ricordiamo tra gli altri Scola, Monicelli, Bertolucci, Wertmuller, Risi, Fellini, Bunuel, Tarkovskij, Oshima, Zeffirelli.)

In bianco e nero come negli anni ‘50, ma ambientato ai giorni nostri, il contesto del film è il supermercato, grande metafora dell’odierno incedere del tratto commerciale della nostra società, illusione della scelta in una rete di algoritmi.

Riusciranno i coloratissimi coupon a migliorare le nostre vite in bianco e nero?

 

“In questo piccolo film musicale giochiamo a dipingere questo (non)luogo come una stazione sospesa nel tempo e nello spazio, senza colori, dove gli accattivanti percorsi suggeriti dalle voci persuasive della filodiffusione, altro non sono che via di fuga progettate dai geni del marketing, che hanno deciso che l’unica vera famiglia rimasta in campo, non importa se tradizionale, allargata o arcobaleno, sia quella fidelizzata della clientela in coda alla cassa. Coupon è un album di fotografie in musica che raccontano questo divenire, e le morbide gabbie della nostra quotidianità, che ci cullano, ci trastullano e decidono per noi, lasciandoci l’illusione che siamo noi a scegliere: i luoghi ordinari, i percorsi cifrati e gli appuntamenti prestabiliti, delle diffidenze create ad arte e del bisogno che arriva dal telecomando che ci telecomanda: il dolce e sadico inganno dei coupon delle felicità”.

(Agostino Ferrente & Andrea Satta)

 

 

Agostino Ferrente è regista, produttore e direttore artistico. Nel 2001 è tra i fondatori a Roma del gruppo “Apollo 11” che salva lo storico cinema-teatro Apollo dal rischio di diventare sala bingo e, insieme al tastierista degli Avion Travel, crea L’Orchestra di Piazza Vittorio, una della prime band multietniche al mondo. Nel 2006 presenta al Festival di Locarno il film “L’Orchestra di Piazza Vittorio” in cui racconta la nascita dell’omonimo ensemble, partecipando a numerosi festival internazionali e ottenendo – tra gli altri premi – il Nastro D’Argento e il Globo d’Oro della Stampa Estera. Con Annamaria Granatello crea il Premio Solinas – Documentario per Il Cinema. Nel 2012 presenta alle Giornate degli Autori a Venezia “Le cose belle”, realizzato (nell’arco di 15 anni di riprese) in co-regia con Giovanni Piperno. Nel 2019 presenta al Festival di Berlino “Selfie”, pluripremiato documentario, vincitore nel 2020 sia del David di Donatello che del Nastro d’Argento come Miglior Documentario italiano, nonché in nomination come Miglior Documentario nella cinquina degli EFA (gli Oscar Europei).

 

Andrea Satta è il cantante dei Têtes de Bois e, ogni giorno, fa il pediatra nella periferia romana. Con i Têtes ha vinto tre Targhe Tenco Interpreti (2002, 2007 e 2015), pubblicato nove album in studio, compiuto migliaia di performance che sono andate dai festival di strada al palco di Sanremo (con l’attore Paolo Rossi nel 2007), realizzato collaborazioni artistiche con nomi prestigiosi come Francesco Di Giacomo, Daniele Silvestri, Joan Baez, così come progetti artistici tra i più affascinanti e visionari (uno su tutti, il Palco a Pedali). Come autore di libri ha scritto I riciclisti (Ediciclo, 2009), Ci sarà una volta (Infinito, 2011), Officina millegiri (Sinnos, 2016), Mamma quante storie! (Treccani, 2016), libro ispirato alla “Giornata delle favole” che Andrea organizza da anni nel suo ambulatorio, Pise e Pata. Dialoghi tra bambini sulle cose del mondo (Rrose Sélavy), La fisarmonica verde (Mondadori ragazzi).