Pugni in faccia e calci in testa a un infermiere del Pronto Soccorso del Fallacara di Triggiano.

Ma andiamo con ordine. All’ospedale di Triggiano l’accesso è libero, perché la guardiania è stata eliminata e sostituita dalle telecamere di videosorveglianza. Già qui nasce il primo problema: installare le telecamere può sì aiutare le Forze dell’Ordine nel riconoscimento di un eventuale aggressore, come nel caso che vi raccontiamo. D’altra parte, però, risparmiare sulla forza lavoro, sulla sorveglianza vera e propria, è come invogliare il malvivente di turno a poter fare ciò che vuole senza essere disturbato.

Inoltre, ecco il secondo problema: manca il triage. C’è solo l’ex zona ticket adibita a sala d’attesa. Questo cosa significa: che senza il triage è impossibile registrare il paziente appena giunto. Poi, il Pronto soccorso comunica con la guardia medica tramite una porta che chiunque può aprire, grazie al maniglione antipanico.

Torniamo però ai fatti. Ieri sera due persone si sono presentate al Fallacara. Uno lamentava dolori al braccio. Niente di preoccupante. Infatti il medico che ha visitato l’uomo, accortosi di non avere di fronte un moribondo, ha ordinato all’infermiere di turno di fare al paziente un’iniezione di antidolorifico. Quest’ultimo è stato portato in una stanza. Qui paziente dolorante, senza motivo alcuno, avrebbe cominciato a provocare l’infermiere in ogni maniera, con parolacce e minacce, fino ad arrivare alla frase topica: “Ci vediamo fuori”. L’infermiere non avrebbe risposto alla provocazione e, portato a termine il suo lavoro, si sarebbe allontanato per qualche minuto. Nel rientrare, però, avrebbe sentito il paziente mettere ancora una volta in dubbio la sua professionalità. Sarebbe nata così, dal nulla, una discussione verbale tra i due, durante della quale il paziente ha lasciato partire un pugno in piena faccia al dipendente dell’ospedale, facendolo cadere. Non pago è passato ai calci, in testa.

Hanno provato a fermare la sua furia, ma non ci sono riusciti. Hanno minacciato di chiamare i Carabinieri, ma l’aggressore è scappato. Adesso bisognerà guardare le benedette immagini registrate dalle telecamere perché nella concitazione l’aggressore non è stato registrato, non si sa chi sia. Ed è fuggito.

E pensare che solo un paio di giorni fa allo stesso Pronto soccorso è entrato un uomo ferito e armato di coltello che pretendeva di essere ricoverato. Privilegio concesso. Si trattava di un malvivente  che la settimana prima aveva commesso un crimine ed era rimasto ferito. Per non dimenticare l’aggressione agli operatori del 118 nell’ospedale di Terlizzi. Dita rotte e distorsione al ginocchio per un operatore del 118. Insomma, la situazione può degenerare in qualsiasi momento, ovunque. A Triggiano è necessario ripristinare la guardiania. È solo questione di tempo prima che qualcuno ci lasci la pelle.