I fatti di Frosinone raccontati da chi c’era. Dopo la versione della Questura, ecco la versione di uno dei 52 tifosi biancorossi che si trovava sul pullman incriminato: “Non abbiamo fatto quello di cui ci accusano”.

Intanto, l’avvocato Luca Maggi, legale scelto dai 52 baresi sottoposti a Daspo, ci spiega cosa accadrà. “Impugneremo il provvedimento dinanzi al Tar Lazio sezione di Latina per violazione di legge ed eccesso di potere. La normativa di riferimento cui si richiama il Questore di Frosinone (cosiddetto Decreto Alfano) a ben vedere non introduce nel nostro ordinamento, così come erroneamente riportato all’unisono dai media, la figura del Daspo di gruppo. Infatti, da un’attenta lettura, la normativa citata non prescinde, né potrebbe, dall’esistenza di elementi di fatto, concreti ed individualizzanti, che soli potrebbero legittimare l’attribuibilità di una specifica condotta ad un determinato soggetto e quindi l’adozione del provvedimento finale”.

“Nel caso nostro, invece, dalla lettura della narrativa del Daspo sottoposto ai 52 tifosi del Bari  – continua l’avvocato – risulta evidente l’attribuzione a singoli soggetti che viaggiavano sul pullman fermato, di condotte generiche, e come tali astratte, riferite ad un gruppo indeterminato di soggetti, e come tali non individualizzanti nessuna specifica responsabilità”.

Le azioni legali messe in atto a tutela dei tifosi riguarderanno inevitabilmente anche la sfera penale. “Chiederemo al pubblico ministero il giudizio immediato – conclude l’avvocato Maggi – vogliamo quanto prima affrontare il dibattimento per capire chi ha fatto cosa. A questo punto siamo noi che vogliamo andare in fondo alla vicenda”.