La “gibbanza”, che in dialetto barese vuol dire mazzetta, tangente, questa volta ha interessato un giudice, presidente della Commissione tributaria provinciale, un ex dirigente e un funzionario della stessa Commissione, due commercialisti e un imprenditore. Nell’ambito della stessa operazione sono stati sequestrati beni immobili per un valore di 2,5 milioni di euro.

L’inchiesta segue quella che nel 2010 portò all’arresto  17 persone, tra cui un giudice tributario e tre commercialisti, e all’iscrizione nell’albo degli indagati di altri cinque giudici. In quella indagine fu sgominata una rete di corruzione finalizzata a pilotare le sentenze di chi vi contribuiva, con un danno all’Erario di oltre 100 milioni di euro.

Sono state proprio le rivelazioni di alcuni degli indagati della prima indagine ad aprire nuove piste per l’inchiesta “Gibbanza 2”. Testimone chiave, Oronzo Quintavalle, giudice tributario, destinatario nel 2010 di un’ordinanza di custodia cautelare. Le nuove rivelazioni hanno permesso di stringere il cerchio sui sei indagati.

23 maggio 2012

Pasquale Amoruso