Amo la mia terra e vivo ogni giorno, fortunatamente a mezzo stampa, l’incubo ILVA: con la sua morte, i suoi tumori, i suoi posti di lavoro da preservare. Qualche giorno fa è tornato in Puglia per le sue due settimane di vacanza, Saverio,  il figlio di un mio amico.

Il padre di Saverio è un cittadino qualunque come me, che arriva con difficoltà al 27 di ogni mese, ma suo figlio Saverio è diventato un manager. Viaggia ed è ospite dei più bei Resort del mondo, ma Saverio quando arriva in Puglia mi chiede di trascorrere i suoi unici giorni di libertà ospite di una casa rurale nelle campagne di Monopoli dove vive un contadino allergico alla tecnologia. È in quella casa che Saverio, tra il luccichio delle chiome degli ulivi, la brezza che arriva dal mare, i tramonti e le albe, ritrova se stesso.

E allora mi chiedo, mentre sono seduto su un muretto a secco guardando il mare tra i miei ulivi pugliesi perché, adesso che ci siamo svegliati da un incubo, adesso che abbiamo aperto gli occhi su come la grande industria porti morte e violenti i nostri territori; perché non riusciamo a fare tesoro dei nostri errori e vogliamo continuare a violentare il nostro territorio con il cemento del turismo? Cittadini qualunque pugliesi, alziamo la testa!

A noi non servono grandi Resort, a noi non servono migliaia di metri quadrati di cemento a poca distanza dal mare per ospitare ricchi europei. Gridiamo tutti insieme che la nostra terra ci piace com’è.

Vogliamo rivedere le pagliare leccesi ristrutturate, vogliamo preservare le nostre case rurali dall’attacco dei ladri di pietra, vogliamo preservare, e l’abbiamo già fatto, i nostri ulivi che devono rimanere nella nostra terra e non viaggiare più sui camion con le loro chiome tagliate a zero.

Caro Sig. Riva, la tua industria carica di morte dovevi progettarla e costruirla in quel di Brescia. Cara Signora Deighton, il tuo carico di cemento devi portarlo alle Maldive, oppure in Scozia, oppure in Inghilterra. Dove vuoi, ma lascia in pace i nostri pensieri, il nostro essere, le nostre passeggiate vista mare nelle campagne.

Noi pugliesi vogliamo creare  posti di lavoro con piccoli B&B, con masserie ristrutturate ad arte, lasciando integro il territorio; noi vogliamo ospitare, ma a modo, facendo vivere i nostri ritmi di vita. In quel di Polignano a Mare non ci sono grandi Resort ma sono spuntati più di un centinaio di B&B e vi assicuro che a Polignano il lavoro non manca. Abbiate rispetto, non violentateci!

Allora io chiedo a tutti i cittadini qualunque come me, a tutti quelli che non vogliono le trivelle in mare, a tutti coloro che amano il nostro territorio, di dire “no” ad Alison Deighton. Alison Deighton non ti vogliamo! Rimani in Inghilterra.