Continua la lunga scia di dolore che l’ex stabilimento Fibronit porta con sé da decenni. La fabbrica di amianto, ora dismessa e bonificata del quartiere Japigia, ha mietuto un’altra vittima, lo racconta in una lettera, Nicola Brescia, presidente del comitato cittadino Fibronit.

“Bari oggi piange un altro cittadino – scrive il presidente – prima ferito e poi ucciso dall’amianto. Una donna. Giovane, che ha vissuto a ridosso della Fibronit sino al giorno in cui ha scoperto di essere stata colpita dal mesotelioma. Una donna che, nel momento in cui ha appreso la terribile diagnosi, era smarrita. E con lei i suoi cari.”

Poi Nicola Brescia continua spiegando quanto sia tragico e doloroso avere una notizia del genere per una ragazza: “Nessuno, compreso i medici, era in grado di darle assistenza per affrontare il dramma che stava vivendo e si è rivolta a noi del Comitato Cittadino Fibronit per cercare un minimo di assistenza. Noi ci siamo attivati subito coinvolgendo la straordinaria sensibilità dell’associazione familiari vittime amianto di Bari, il cui è responsabile, Lillo Mendola, è stato l’unico supporto della famiglia sino ad oggi.”

La comunità cittadina deve dunque ancora convivere con una triste verità, come si legge nella parte finale della commovente lettera: “Il mesotelioma ha vinto ancora. Ha tolto il respiro ad un’ennesima nostra concittadina. Ma è sul dolore di queste donne e di questi uomini che nascerà, sull’area della ex Fibronit, il Parco della Rinascita. Ma questo spazio verde non avrà alcun senso se al suo interno non troveranno ascolto e assistenza coloro che vivono esperienze così terribili.”

Infine ecco la promessa da parte del presidente comitato cittadino Fibronit di un futuro che possa dare speranza per la ricerca, la prevenzione e la cura di chi è e sarà colpito da questa malattia: “Non avrà valore se non sarà anche il luogo in cui prevenire la malattia, specie nelle persone che, professionalmente o come semplici cittadini, sono stati a contatto con le polveri d’amianto. Noi continueremo a chiedere che nel Parco della Rinascita trovi spazio un presidio medico dedicato agli ex esposti all’amianto. Perché solo in questo modo la Rinascita sarà autentica e completa”.