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Durante la notte appena trascorsa la Russia ha attaccato la capitale ucraina Kiev per la terza volta nelle ultime 24 ore. Frammenti di un drone Shahed-136 hanno colpito un edificio nel distretto di Holosiivskyi provocando un incendio. Gli ultimi due piani del palazzo hanno subito gravi danni e una persona è stata trovata senza vita. “Il nemico cambia costantemente le armi per l’attacco dopo il drone combinato missilistico e poi balistico, l’aggressore ha utilizzato esclusivamente UAV“, ha fatto sapere il capo dell’amministrazione militare di Kiev.

In totale sarebbero circa 20 i droni lanciati contro la città. Oltre venti persone sarebbero state evacuate. Nell’attacco è rimasta danneggiata anche una casa nel distretto meridionale di Darnytsky. Detriti sono caduti anche nei distretti di Dnipro e Sviatoshyn. I raid aerei si sono concentrati inoltre sulle regioni centrali di Cherkasy, Kirovohrad, Mykolayiv e nella regione meridionale di Kherson. Intanto, i media hanno reso noto che questa mattina, 30 maggio, la capitale russa Mosca è stata attaccata da droni kamikaze: colpiti due edifici.

Negoziazioni difficili

Secondo l’Alto rappresentante della Ue Josep Borrell, la Russia non avrebbe nessuna intenzione di iniziare i colloqui di pace fino a quando non avrà vinto sul campo il conflitto con l’Ucraina. “Vedo la chiara volontà della Russia di continuare e vincere la guerra. Per quanto riguarda lo scenario estivo non sono molto ottimista. L’Unione europea dovrebbe continuare a fornire sostegno militare all’Ucraina“, ha dichiarato Borrell. Ihor Zhovkva, vice capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha riferito a Reuters che il Paese non sarebbe interessato a un cessate il fuoco poiché consoliderebbe le conquiste territoriali russe. Kiev vorrebbe l’attuazione del proprio piano di pace, il quale prevede il completo ritiro delle truppe di Mosca dal suolo ucraino.