Ho un’enciclopedia britannica del 1964 più qualche volume di aggiornamento annuale: 1) la frullo nel cassonetto 2) la tengo a prendere polvere su un paio di metri di scaffalatura 3) la regalo (a chi?) 4) la vendo (ma chi se la pija??). Si accettano consigli“. Era questo un post pubblicato da un utente in un gruppo di Google nell’agosto 2010. Sono passati ormai quasi 13 anni, ma la domanda sembra rimanere la stessa. E sembra che la soluzione scelta da molti sia ancora la numero 1.

È quanto può testimoniare Donato Cippone, commerciante di Bari, che dai cassonetti ormai ha recuperato più di una collana di enciclopedie. L’ultima, in ordine di tempo, è stata ritrovata in un bidone della carta nella serata di domenica 30 aprile. Raggiunto telefonicamente ci ha raccontato di questo suo ultimo “salvataggio culturale”, che non è però il primo effettuato. A ottobre del 2022 aveva infatti recuperato 12 volumi in perfette condizioni dell’enciclopedia Universo. “Abbiamo recuperato un po’ di cultura“, aveva raccontato in quell’occasione su Facebook. “Ho preso l’intera collana di libri e senza pensarci l’ho caricata in macchina. C’era solo un pò di polvere, ora li metto a disposizione di qualsiasi cittadino li volesse“.

Ci racconti un pò di più di questo primo recupero.

In quella occasione avevamo beccato in via Piccinni un ragazzo che aveva gettato i 12 volumi di Universo. In modo molto candido ci disse che doveva fare spazio nell’appartamento. Ma che se avesse saputo di un luogo fisico dove dare libri ed enciclopedie, li avrebbe consegnati ben volentieri. Nella maggior parte dei casi i cittadini si vogliono disfare di enciclopedie o libri per esigenze di spazio. Se però sanno che c’è un luogo fisico in cui lasciarli ne approfittano. E lo sappiamo anche perché abbiamo intervistato in questo senso i cittadini che ci hanno chiamato e contattato. Di lì ci è venuta l’idea di lanciare un appello, tra gli altri, al Sindaco Antonio Decaro, per avere uno spazio fisico da destinare alla raccolta dei volumi recuperati”.

La necessità di uno spazio dipende anche dal fatto che questo non è stato il solo caso di recupero di enciclopedie dai cassonetti, corretto?

Esatto. Non è successo solamente quella volta. Dopo i primi casi di recupero avvenuti nei mesi successivi abbiamo avuto molta attenzione mediatica e anche alcuni testate anche nazionali hanno scritto dei nostri recuperi di enciclopedie. Per questo, come Onda Verde Puglia facciamo rete, il coordinamento di associazioni e comitati di cittadini di cui faccio parte, abbiamo deciso di intraprendere questa attività di volontariato allo stato puro. I volontari sono giovani studentesse e studenti che donano il loro tempo libero per raccogliere enciclopedie e libri dai cassonetti per poi donarli a chi ne fa richiesta. Ci siamo dotati di una sorta di chat operativa con il passaparola, in cui viene dato l’alert in caso di segnalazioni”.

E proprio l’ultimo alert è stato dato nella serata del 30 aprile scorso. Come si è svolto il recupero in questa occasione?

“Ci ha contattato il professore e storico Gaetano Colantuono, che si è accorto di questa bellissima collezione della Britannica in un cassonetto della carta. Non sappiamo chi l’abbia buttata o quando l’abbia acquistata, ma crediamo tra gli anni ’60 e ’80. Sono stati recuperati i 29 volumi, più indice, annuario e atlante. Una intera enciclopedia recuperata e pulita. Trovata in perfette condizioni, con la copertina in similpelle blu e color oro, è stata donata a una ingegnera“.

Avete già in mente dei luoghi specifici da richiedere alle Istituzioni nell’appello di cui accennava?

Al Sindaco Decaro facciamo un appello circa gli spazi dell’ex caserma Rossani. Questa ex area militare, che è in ristrutturazione, accoglierà oltre alla Teca del Mediterraneo e all’Istituto per la storia dell’Antifascismo anche la Mediateca regionale. Si potrebbe destinare parte dei 5mila metri quadri proprio della Mediateca alla raccolta di libri ed enciclopedie. Per consentire di avere un luogo di riferimento sia a chi vuole disfarsene che a chi vuole averli come dono. Un punto di incontro tra la domanda e l’offerta. Questo stesso appello lo rivolgiamo anche al Rettore dell’Università degli Studi di Bari. Si stanno infatti concludendo i lavori per un piano seminterrato di 1200-1500 metri quadri destinato ad accogliere una biblioteca universitaria. Anche in quel caso si potrebbe creare uno spazio fisico dove i cittadini potrebbero andare a consegnare i volumi“.

E invece oggi, senza spazio di appoggio, come siete organizzati?

Nell’ultima occasione abbiamo avuto la fortuna di recuperare, pulire, fare il passaparola e consegnare i volumi il giorno dopo il ritrovamento, quindi lunedì 1 maggio. Però spesso ci capita di dover raccogliere l’enciclopedia, pulirla, sistemarla, comunicare che è disponibile e aspettare che qualcuno si faccia avanti per prenderla. È capitato anche recentemente: abbiamo consegnato una enciclopedia a una ragazza di 14 anni di Monopoli, dove siamo appunto andati. Però per noi è complicato. Dobbiamo metterle in macchina, o nel furgoncino. Se invece questo scambio potesse avvenire quasi contestualmente noi ci risparmieremmo fatica. E siccome questa è una attività che viene svolta gratuitamente, come volontariato allo stato puro, chiediamo un aiuto all’Università o alla pubblica amministrazione. Vorremmo che l’attività di questi volontari venisse istituzionalizzata. Anche perché in tante città europee, ma anche del centro-nord Italia, in particolare Toscana ed Emilia Romagna, la fanno proprio i Comuni e le pubbliche amministrazioni. Perché non farla anche noi come Comune di Bari?“.

Se potesse fare un appello a chi pensa di gettare libri ed enciclopedie nell’immondizia, cosa direbbe?

“Vedere le enciclopedie buttate nei cassonetti dell’immondizia dispiace. Ma anche perché spesso sono state il frutto di sacrifici di genitori che le hanno acquistate. Io mi ricordo che i miei genitori facevano 50-60 rate pur di darci la possibilità di farci acculturare con l’enciclopedia. Quindi non buttate la cultura”.