I detenuti della Casa Cirdondariale di Lecce sono stati impiegati in un progetto molto speciale, la creazione di mobili per arredare le loro celle: colorati, in legno ignifugo, assemblati senza viti per motivi di sicurezza.

È un’iniziativa sperimentale, di lavoro e di inclusività attiva, promossa a Lecce dove nella falegnameria della Casa Circondariale sono stati presentati le prime creazioni di 110 detenuti, tra quelli con una pena inferiore ai 5 anni, il progetto  “Milia” è stato condiviso anche nel carcere di Sulmona con corsi formativi per 75 detenuti.

I risultati del progetto è stato presentato a Lecce dal Comitato di Pilotaggio alla presenza del capo del Dap Carlo Renoldi: armadi, tavoli, sedie, letti e sgabelli. Il tutto dovrebbe concludersi entro giugno 2023, ma l’iniziativa dovrebbe essere diffusa ed ipeigata in tutti i restanti 190 istituti di reclusione. Impiegare i detenuti in modo positivo, un progetto inclusivo che tende alla creazione di una vera e propria azienda, una organizzazione imprenditoriale produttiva carceraria. A tal fine la Regione Puglia ha stanziato fondi per quasi 3,8 milioni. Per Sulmona, invece, dov’è coinvolto un numero inferiore di persone, sono stati stanziati 750mila euro.

Il capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Carlo Renoldi ha dichiarato: “Si tratta di un’attività che dovrà essere poi consolidata nel tempo – ha detto Renoldi – a prescindere da quelli che sono stati i finanziamenti accordati dal Pon inclusione, che dovrebbero continuare ad essere confermati anche nel Pon 2021-2027. Si parla di cifre importanti che dovremo cercare di dirottare verso progetti che, come questo , hanno un importante valore dal punto di vista sociale e per l’Amministrazione in genere”.