La pasticceria ha il laboratorio fuori uso, ne sta mettendo in piedi un altro, ma per non interrompere la produzione da luglio scorso si accasa nella cucina dell’Istituto alberghiero Majorana di Bari-Palese.

La cosa ha creato indignazione generale. Due giorni dopo il nostro primo intervento la preside, Paola Petruzzelli, diffonde una circolare con i primi appuntamenti di un corso di cake design, senza tuttavia precisare quale sia la pasticceria oppure gli esperti esterni che dovranno tenere le lezioni.

A molti é sembrato un tentativo goffo e tardivo per tentare di risolvere la bagarre all’ultimo istante. Gli operai, una mezza dozzina come si vede in alcuni video amatoriali oltre ad averlo visto personalmente durante l’incursione a scuola, lavorano tutti i giorni fino alle 18 e la domenica fino alle 15.

Nella settimana appena trascorsa, poi, secondo quello che siamo riusciti a sapere, il corso sarebbe stato sospeso perché la pasticceria avrebbe avuto diversi impegni, in particolare nella preparazione di un catering ordinato da un ente pubblico, pare l’Università.

Sulla questione della “cucina occupata” abbiamo sentito il delegato alla Pubblica Istruzione dell’Area Metropolitana di Bari e ci riserviamo di sentire il collega delegato al Patrimonio dell’ente pubblico.

Marco Bronzini ha confermato di non avere agli atti nessuna comunicazione da parte della scuola: nessun corso, nessun bando, accordo o convenzione che giustifichi quella ingombrante presenza.

Come può una pasticceria usare i locali di una scuola senza preventiva autorizzazione da parte della Città Metropolitana, proprietaria dell’immobile? L’unica cosa agli atti é la storica convenzione tra il Majorana e una scuola di formazione. Che legami ci sono tra quest’ultima e la pasticceria? A che titolo l’azienda privata, quindi certamente con fini di lucro, occupa la cucina dell’alberghiero fin da luglio?

Ci chiediamo come sia possibile che un’azienda possa usare i laboratori di una scuola, quando il “Regolamento per la Concessione in uso di immobili, locali ed attrezzature scolastiche” della Città Metropolitana, vieti espressamente la concessione di detti spazi ad aziende con fini di lucro.

Come mai la circolare é stata diffusa approssimativamente solo due giorni dopo il nostro intervento? Sulla questione va fatta certamente chiarezza, così come su altre situazioni contestate. Come mai quest’anno, a differenza degli anni precedenti le esercitazioni laboratoriali non sono ancora iniziate? Forse perché una delle cucine della scuola è occupata giornalmente dalla pasticceria? Eppure la macchina organizzativa sembra essere a pieno regine visto i diversi catering già realizzati dall’Istituto.

Pur non avendo conferme ufficiali, dall’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia siamo riusciti a sapere che é stata aperta un’istruttoria sull’Istituto alberghiero Barese. Un anno fa la Direttore per Servizi Generali ed Amministrativi (DSGA) dell’Istituto avrebbe sollevato alcune problematiche, chiedendo l’intervento dell’Ufficio Scolastico Regionale attraverso la richiesta di un’ispezione amministrativo-contabile.

La dirigente amministrativa é stata trasferita a seguito della richiesta di accertamento, probabilmente a causa del “clima interno ormai ostile”. Il funzionario si è vista costretta a chiedere un’assegnazione provvisoria proprio presso la sede della massima autorità scolastica pugliese, in attesa di conoscere i risultati dell’istruttoria.

Anche il facente funzioni DSGA del precedente anno scolastico, è stato costretto a dimettersi da tale funzione e chiedere trasferimento in altra sede a seguito di problemi con la preside Petruzzelli.

Un approfondimento che include anche l’acquisto dell’ormai celeberrimo autobus con i finanziamenti Covid, nonché del presumibile danno all’erario nell’assumere un autista che l’alberghiero in quanto tale non avrebbe titolo ad assumere. Prerogativa riservata alle scuole con indirizzo meccanico. Sulla questione un sindacato si rivolse anche alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Chissà se dopo tanta distrazione non sia arrivato il momento di accendere un enorme riflettore sulla gestione dell’istituto Majorana di Bari.