L’emergenza sanitaria legata al coronavirus ha mandato in crisi la reperibilità dei dispositivi di protezione individuale, i così detti DPI, oltre alle soluzioni idroalcoliche come l’amuchina, su cui si è accesa anche la speculazione, ma questa è un’altra storia. Nei magazzini, le agognate mascherine ormai sono praticamente introvabili, non tanto quelle chirurgiche, la cui efficacia per il virus sars-cov2 è come noto fortemente limitata, quanto piuttosto le FFP2 ed FFP3. La stessa task force regionale, meno di 48 ore fa, ha fatto sapere di averne chieste al Governo 300mila al mese.

La mancanza di mascherine sta creando preoccupazione in moltissimi addetti del settore. Due giorni fa la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, o meglio il Settore Continuità Assistenziale, ha inviato una formale diffida ai direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali di tutta Italia, firmata dal segretario nazionale, Tommasa Maio, come si evince anche dal comunicato stampa pubblicato sul sito della stessa federazione.

Nella lettera, tra le altre cose la FIMMG CA “diffida dall’omettere la fornitura dei dispositivi di protezione personale, indicati dalle linee guida per il Coronavirus, ai medici di continuità assistenziale che devono essere resi disponibili in numero sufficiente al numero di medici e adeguato al carico di visite effettuato”. Tradotto, dateci le mascherine.

A lamentare la mancanza di forniture sono anche diversi operatori del 118 a livello locale. In rete si possono leggere svariati post e commenti quali: “Hanno dato kit di protezione contati, disinfettante per le mani niente” oppure “Mascherine distribuite dal governo? Noi del 118 non ne abbiamo neanche una”.

A invocare la fornitura in modo perentorio è anche la segreteria regionale della CSE Sanità, che a firma Vito D’Alano ha chiesto “al Direttore Generale del Policlincio di Bari e della ASL BA, quali enti ospedalieri di riferimento dell’intero territorio regionale, che tutti gli operatori sanitari vengano EFFETTIVAMENTE dotati di idonee semi-maschere filtranti – classe FFP2 o FFP3 conformi alla norma EN 149 – considerando che le normali maschere ad uso chirurgico non sono idonee a proteggere dal rischio di contagio”.

All’ospedale San Paolo, a Bari, stante la scarsissima disponibilità ed evidentemente per evitare che possano andare sprecate o peggio ancora sparire nel nulla, sono state adottate disposizioni rigorose. I dpi, infatti, vengono consegnati al personale previa presentazione di formale richiesta da parte del direttore dell’Unità Operativa e consegnati ad personam dopo che questi avrà firmato l’avvenuta consegna.