“Il Presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ancora una volta ha schiaffeggiato
la professione infermieristica e quella sanitaria, evidenziando tutta la sua arroganza
politica”. E’ questo il duro atto d’accusa sottoscritto dai presidente degli Opi di Bari e
della Bat, Saverio Andreula e Giuseppe Papagni, all’indomani della seconda riunione
del Consiglio Sanitario regionale, tenuta il 5 ottobre scorso.

Un organismo, a giudizio dei due presidenti, “inconcludente e di scarsa rappresentatività”,
definito con la legge del 29 marzo 2016, precluso alla partecipazione degli infermieri e di
altre professioni sanitarie. In occasione dell’ultima riunione, evidenziano Andreula e
Papagni, all’ordine del giorno del Consiglio Sanitario Regionale, si è parlato delle
proposte di legge sulla riduzione delle liste d’attesa, degli episodi di violenza nei confronti
del personale medico e del disegno di legge per l’istituzione dell’Azienda dell’Emergenza
e Urgenza della Puglia (l’Areu).

“Ovviamente – dichiarano i presidenti degli Opi di Bari e della Bat –, e non poteva essere altrimenti, i componenti del Consiglio dei Sanitari e tutti medici hanno espresso un parere negativo unanime nei confronti delle proposte di legge in discussione presso il Consiglio regionale sulla questione della gestione delle liste di attesa, mentre è stata chiesta l’applicazione stringente del regolamento già in vigore sull’attività intramoenia. Sulla questione degli atti di violenza contro il personale medico, il presidente Emiliano ha illustrato i risultati della recente riunione che si è tenuta in Prefettura a Bari, annunciando un successivo momento di approfondimento a seguito delle decisioni che gli esperti in materia di sicurezza e ordine pubblico proporranno sulla questione”.

“Ma il presidente Emiliano – sottolineano Andreula e Papagni – probabilmente non avrà letto i numerosi atti di aggressione subiti dagli infermieri”. Duro è il commento finale dei
presidenti degli Opi Bari e Bat, su quella riunione del Consiglio Sanitario Regionale: “È
un’ennesima dimostrazione che per Emiliano esiste solo il personale sanitario medico. Il presidente della Regione e assessore alla Sanità utilizza la tecnica di manipolazione del bastone e della carota per gli infermieri: da una parte gli stringe la mano alla firma dei contratti e dall’altra li svende nel loro riconoscimento professionale”.