L'ospedale Di Venere, a Bari Carbonara.

Allarme sicurezza al Di Venere. A lanciarlo sono medici e infermieri dell’ospedale barese, stanchi di una situazione che si trascina da mesi, se non da anni, e di cui vi abbiamo spesso raccontato con furti e danneggiamenti praticamente all’ordine del giorno.

Le lamentele di medici e infermieri sono state raccolte dai dirigenti dal sindacato Usppi Asl/Ba che hanno preso carta e penna e inviato una lettera al direttore sanitario, a quello amministrativo e alla Asl chiedendo maggiore vigilanza soprattutto nelle ore notturne, quelle più a rischio con la presenza fissa di addetti alla sicurezza che possano tenere fuori dai reparti le presenze sgradite e intervenire in caso di emergenza.

Nelle ore notturne tutti i reparti dell’ospedale Di Venere si trasformerebbero in una sorta di “terra di nessuno”, dove per i malintenzionati sarebbe facile entrare e rovistare tra armadi e cassetti per portare via ai pazienti e agli stessi medici gli oggetti di valore. E anche all’esterno del nosocomio barese, ma sempre nel recinto della struttura, la situazione non sarebbe migliore: qualche sera fa un dipendente finito il proprio turno di notte ha ritrovato la propria auto senza le quattro gomme e relativi cerchioni.

“Si segnalano – scrivono il segretario generale dell’Usppi Nicola Brescia e il segretario aziendale Giuseppe Romanelli – i continui furti nei confronti di pazienti ed operatori del Di Venere durante le ore notturne. I vari reparti sono frequentati in particolare da zingari, zingare ed extracomunitari che vagano da una unità operativa all’altra alla ricerca di possibili bottini di refurtiva da portare a casa”.

La paura è tanta, perché nei casi in cui il personale dell’ospedale ha provato ad avvicinare gli estranei e a chiedere conto della loro presenza nei reparti, ha finito per ricevere minacce o addirittura aggressioni. Solo il Pronto Soccorso ha a disposizione un vigilante che in caso di necessità si sposta anche negli altri reparti. Ma evidentemente questo non basta.