Che il tablet venisse usato nella didattica non è una novità. Nell’epoca tecnologica, sempre più spesso, si cercano di combinare come supporto di una normale lezione, fosse anche per vedere un filmato su youtube o visitare una pagina web.

Che poi divenga un oggetto fondamentale nelle lezioni già dalla prima media, rende l’idea di come sia utile quando usato in maniera intelligente ma anche come una scuola tenti veramente di guardare al futuro.

Uno sguardo che all’Istituto Comprensivo “Massari Galilei” di Bari, hanno ben lungo. Infatti partirà una sperimentazione che prevede l’uso di un iPad nella classe, che non sarà un sostituto del vecchio libro o quaderno.

“I tablet sono e devono restare uno strumento al servizio della didattica – ci spiega la dirigente Alba Decataldo – la scuola la fanno i docenti e gli studenti, protagonisti, insieme, del percorso formativo. Le nuove tecnologie devono arricchire l’insegnamento, ma mai sostituirsi ad esso”.

Zaini più leggeri a beneficio delle schiene, ma soprattutto possibilità di una lezione più dinamica che possa motivare il ragazzo a studiare in maniera più completa e non limitarsi a fare un semplice “copia&incolla” dal web.

Attraverso una convenzione con un negozio Apple di Bari, alla quale le famiglie sono libere di aderire, sarà fatto acquistare un iPad con determinate caratteristiche tecniche con il 10% di sconto. Libri digitali ed applicazioni didattiche verranno invece forniti dalla scuola, così come l’accesso a specifiche piattaforme oppure, attraverso un accordo con Microsoft, l’uso online dei programmi di scrittura e foglio di calcolo.

I docenti saranno formati con specifici corsi da personale qualificato esterno alla scuola.
“Si tratta di coniugare l’ordinario con lo straordinario, di impegnarsi in un percorso che implica un cambiamento di strategie – continua la Decataldo – il sapere non viene semplicemente erogato dal docente e consumato dallo studente in maniera passiva, ma viene costruito insieme. Il ruolo del docente è fondamentale, perché ci sono contenuti e interazioni maggiori, ma il lavoro va organizzato per aiutare gli alunni a non disperdersi”.

Ed infatti, quando la domanda passa all’uso dei social media come Facebook o Instagram durante l’orario di lezione, la risposta è furba; attraverso l’applicazione Apple Classroom, il docente tiene sotto controllo i tablet dei ragazzi ed è in grado di bloccarli durante una spiegazione, oppure proiettare su un televisore il desktop di un singolo studente, soprattutto per rendere partecipe tutta la classe di un lavoro ben fatto.

Un progetto che si affaccia un po’ in punta di piedi nella scuola ma che non è una novità in Italia, anche se spesso ad esserne partecipi sono gli istituti superiori e non le medie. “I vantaggi – conclude – sono evidenti rispetto agli strumenti della scuola tradizionale: il tablet crea forte motivazioni negli studenti, facilita lo scambio di informazioni tra docente e studenti e tra gli studenti stessi, moltiplicando le possibilità di condivisione durante e oltre l’orario scolastico; permette un’assoluta immediatezza nell’utilizzo e nell’accesso ai contenuti”.