Un debito contratto trent’anni fa, più o meno, una storia di cambiali, garanzie, firme richieste ai familiari del “debitore”, atti scritti a penna anzi che a macchina, mancanti persino del nome dell’avvocato mandatario e poi una marca da bollo del 2008 su un documento redatto nel 1989. E come se non bastasse il valore bollato non è mai stato annullato.

La vicenda della famiglia Marinelli ha tutti gli elementi del legal thriller d’oltre oceano, della scuola di scrittura americana che riscuote tanto successo in tutto il mondo, anche in Italia, dove tutto succede nelle aule di un Tribunale.

Non è tutto, nel corso di questa intricata vicenda c’è un fatto curioso che riguarda proprio le cambiali. In possesso del debitore, ma smarrite nel fascicolo. Il creditore, e non il cancelliere, denuncia lo smarrimento, ma un giudice ne chiede l’esibizione.

Abbiamo incontrato il signor Carlo Marinelli, debitore per intuizione, e il suo avvocato, Claudio Panella, per farci spiegare la vicenda. Marinelli senza dubbio è meritevole di un approfondimento e di un epilogo in cui, seppure con grande ritardo, la giustizia concluda il suo corso.