“In tutti questi anni non avevo mai visto un cinghiale così grande. Tanto per farvi capire, sarà stato avrà avuto le dimensioni di una mezza utilitaria”. Nicola Spagnolo è il cittadino di via Troccoli assalito da alcuni cinghiali mentre portava a passeggio il suo cane, Ramos.

Erano le 21.15 quando Ramos inizia ad abbaiare. Poco più in là ci sono due cuccioli. A quel punto, da dietro un cespuglio, si materializza la mamma. Punta Nicola e il suo cane. “Ho avuto paura – continua il residente – ho lasciato il guinzaglio e Ramos, per difendermi dalla carica, si è avventato sul collo dell’animale. Il cinghiale ha iniziato ad urlare”.

Il peggio arriva a questo punto della storia: “Le urla hanno attirato il resto del branco – dice preoccupato Nicola – Uno di loro era davvero gigantesco. Con le zanne ha fatto volare il mio cane a più di due metri d’altezza. Nelle fasi concitate, mentre tentavo di scappare, con la speranza che non ammazzassero Ramos, dal secondo piano del palazzo un vicino ha fatto esplodere qualche petardo. Il branco si è allontanato e ho portato di corsa il cane dal veterinario”.

Una spesa complessiva di circa 300 euro, che Nicola, padre di tre figli, vorrebbe gli fosse risarcita. Sì, ma da chi? Suo figlio minorenne era con lui, fuori dal cancello d’ingresso. È stato proprio il ragazzino ad avvisare il padre che stava arrivando il resto del branco. La gente del posto è impaurita. La prossima volta potrebbe accadere ad un bambino o ad una signora con il proprio cagnolino.

“Siamo il punto di contatto con i cinghiali, che lasciano il parco di Lama Balice per raggiungere il quartiere San Paolo – spiega Nicola -. Li hanno visti in viale delle Regioni, sotto i portici e persino a San Girolamo. Spesso la gente che raggiunge le proprie abitazioni, dopo essere scesa alla fermata della metropolitana, non si accorge che a poca distanza da loro pascolano interi branchi. Non abbiamo nulla contro gli animali, ma questa convivenza è diventata insopportabile”.

Alla fine dell’intervista arriva l’invito rivolto al Sindaco di Bari, Antonio Decaro: “Mi piacerebbe incontrarlo – conclude il cittadino – in modo da stringergli la mano amichevolmente e fargli vedere come si vive nel quartiere con questi scomodi abitanti”.