Il “Papa di Gravina” verso la beatificazione. Si è infatti chiusa, alla presenza del cardinale ex vicario Agostino Vallini, la fase diocesana per la beatificazione per Benedetto XIII, al secolo Pier Francesco Orsini, l’ultimo Pontefice dell’Ordine dei frati domenicani.

Il processo, promosso dei suoi confratelli domenicani e da Papa Pio XI nel 1931, fu bloccato per chiarire la posizione  del suo segretario, il cardinale Niccolò Coscia, condannato subito dopo la morte del pontefice a dieci anni di carcere per abuso di potere. Tutta la documentazione raccolta è adesso sul tavolo della Congregazione per le Cause dei Santi.

Nato a Gravina in Puglia nel 1649, di famiglia nobile, entrò presto in convento e divenne religioso nel 1668. Diventò cardinale nel 1672, fu poi nominato arcivescovo nelle sedi di Manfredonia (16751680), Cesena (1680-1686) e infine Benevento (1686-1724). Aveva 81 anni quando morì il 21 febbraio 1730. I suoi resti mortali dal 1733 riposano nella Basilica romana di Santa Maria sopra Minerva, affidata da secoli ai domenicani.

Le cronache del tempo ne parlano come un personaggio contemplativo, un uomo vicino alle sofferenze della gente. Non è un caso che sia definito che per molti la sua figura ricordi idealmente quella di Papa Francesco. A Roma lo ricordano ancora oggi per alcune importanti opere come costruzione dell’ospedale di San Gallicano in Trastevere a favore di tanti malati privi di adeguati mezzi di sostentamento e per aver fatto ultimare la scalinata di Trinità dei Monti in piazza di Spagna. Fu inoltre lui a celebrare il Giubileo nel 1725.

La figura di Pier Francesco Orsini è al centro del libro “Benedetto XIII Orsini” pubblicato dal Centro studi di Gravina ed curato da monsignor Saverio Paternoster e da Andrea Mazzotta. Il volume raccoglie testimonianze e documentazione dell’apertura del processo canonico, della sua vita da frate e una serie di studi sui rapporti con il modello costituito da san Filippo Neri.