Sarebbe dovuto essere il fiore all’occhiello del quartiere San Paolo, invece, ormai da anni, il poliambulatorio in piazza Europa è solo un fiore appassito.

Ignoti rubarono alcuni personal computer, ma dopo 24 mesi non sono stati ancora sostituiti: esiste un solo pc e i dipendenti lo spostano materialmente da un ufficio all’altro a seconda delle esigenze. Visite mediche e altre prestazioni specialistiche vengono segnate, come si faceva 40 anni fa, su un’agendina.

La struttura, che fa capo all’Asl di Bari, da sei mesi è anche sprovvista dell’impianto di riscaldamento: i dipendenti, alcuni dei quali senza neppure il camice, sono costretti a lavorare con il cappotto, riparando a proprie spese una vecchia stufa, cimelio dell’ospedale San Paolo. Col cappotto nei corridoi, o nudi senza riscaldamento durante le visite ginecologiche o cardiologiche, anche i pazienti.

Tra le carenze del poliambulatorio anche la mancata sostituzione degli specialisti andati in pensione o ammalatosi per brevi periodi. Tutto ciò comporta lunghe attese che possono arrivare, per esempio per un visita ginecologica, anche a 3 mesi.

Si fa presto a parlare di fiori all’occhiello ma con altrettanta celerità, se non curati, quegli stessi fiori, prima o poi iniziano ad appassire. L’invito che rivolgiamo al direttore generale dell’Asl di Bari, Vito Montanaro, a nome degli esasperati dipendenti e pazienti, è quello di rimediare quanto prima a disagi diventati ormai patologici.