La domanda è sempre la stessa: se non faccio l’abusivo, come faccio a far mangiare la mia famiglia? Dopo i violenti scontri tra ambulanti senza licenza e forze dell’ordine l’ultimo giorno dei festeggiamenti per San Nicola, il problema degli abusivi è tornato alla ribalta, in una città che tutto sommato, seppur storcendo il naso, li ha sempre sopportati, a volte facendone addirittura una bandiera caratteristica, come nel caso del mercato del pesce ‘nderre la lanze o delle sgagliozze fritte a Barivecchia.

Dopo le manganellate e le bottiglie spaccate in testa, però, l’equilibrio si è rotto, specie a seguito delle dichiarazioni del sindaco Decaro: “Ha vinto lo Stato, sono tutti dei clan”.

Noi, contro tutti gli abusivi, ci siamo schierati sempre, e per questo ci sono anche state fatte recapitare le minacce: “Di all’amico tuo di non farsi vedere più qui”. Ciò nonostante, siamo andati a parlare coi più odiati di tutti, i parcheggiatori, quelli del caffè a piacere, che tanto a piacere non è. A sentirli, nessuno di loro “appartiene”, anche se su qualcuno il sospetto che non sia così è forte. Storie da raccontare ne hanno eccome.

C’è chi lo fa da 20 anni, chi ci ha rimesso la famiglia, chi ha la moglie malata. Qualcuno dorme nel campo della Croce Rossa, qualcun altro ha “la residenza” senza fissa dimora, tutti hanno una valanga di debiti con Equitalia, pacchi di multe da 540 euro non pagate, perché non hanno i soldi per farlo. Con i Vigili, spesso, si rischia di arrivare alle mani.

L’accusa al mondo della politica è inevitabile: prendete un sacco di soldi per stare seduti a non far niente; riducetevi lo stipendio e date una mano a chi non ce la fa. Qualcuno sarebbe anche disposto a pagare un tot al mese per mettersi in regola col Comune e stare tranquillo.

Tra i tanti racconti, viene fuori l’ipotesi di una cooperativa discussa con l’assessore Carla Palone – così dicono – prospettiva naufragata in un nulla di fatto. Magari si potrebbe anche tentare, proprio per estromettere dal giro gli affiliati ai clan che arrivano alle minacce. La paura dei proprietari è quella di trovare l’auto danneggiata. E via col “caffè a piacere”.