L’annosa questione della sicurezza degli autobus Amtab torna per l’ennesim volta sui tavoli della Procura. In principio furono i sindacati, coadiuvati dai responsabili della sicurezza. Oggi in prima linea ci sono proprio i garanti dell’incolumità dei lavoratori, con i sindacati, in parte svuotati della loro anima, che avendo perso la fiducia di una parte dei dipendenti guardano e giocano di rimessa.

Il nuovo esposto che – come annunciato – lunedì busserà alle porte del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari, del Prefetto, del Questore, del sindaco Decaro, agli uffici servizi prevenzioni e sicurezza nei luoghi di lavoro e medicina del lavoro di Bari, al nucleo Carabinieri per la tutela del lavoro, al settore sicurezza dei luoghi nel lavoro della Asl, al comando dei Vigili del Fuoco e ai vertici dirigenziali e sindacali dell’azienda, è finora supportato dalla sottoscrizione di 302 dipendenti.

I rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori Amtab richiedono l’intervento di controllo da parte degli organi competenti, segnalando diversi punti critici. Innanzitutto, l’opinabile sicurezza delle struttura aziendale: officina e stabile uffici. Subito dopo quella dei mezzi, segnalandone la scarsa qualità che va a ledere la salute di lavoratori e dei viaggiatori. Si passa poi ai discutibili percorsi e alle dubbie fermate che, si legge nell’esposto, mettono spesso l’operatore davanti a una scelta: trasgredire le norme del codice della strada oppure venire meno alle direttive aziendali. Infine si scrive degli atti delinquenziali da parte di facinorosi e degli sfoghi di utenti arrabbiati per il pessimo servizio offerto. Tutti argomenti che sulle nostre pagine sono stati trattati in prosa, musica e poesia, tanto da avere almeno un articolo da farvi leggere per ognuna delle circostanze denunciate.

La cosa curiosa, come documentato dalle foto in galleria, è che temi inerenti la salvaguardia delle persone, con tanto di richiesta di intervento, erano stati già segnalati a molti degli organi competenti succitati. Il 18 marzo 2014 la segnalazione faceva particolare riferimento alle continue aggressioni subite dal personale viaggiante. Il 13 giugno 2013, quindi quasi due anni fa, i responsabili della sicurezza facevano notare ai vertici aziendali svariate avarie alle vetture: vibrazioni, rumorosità, frenate lunghe, sporcizia, slittamenti dovuti a gomme logorate, manubri montati male, distaccamenti improvvisi di pannelli e bastoni di sostegno, combustioni anomale di varia natura e infiltrazioni di acqua piovana, tanto per citare qualcosa alla rinfusa.

Due domande sorgono spontanee. Cosa è cambiato in tutto questo tempo? Risposta facile: nulla. Limitandosi a guardare solo i fatti accaduti negli ultimi giorni troviamo disastri sulla linea 4, ancora mezzi che perdono i pezzi e collassi di alcuni bus nel bel mezzo della loro attività. Basterà il terzo esposto in tre anni a cambiare le cose? Lo speriamo. Così proprio non si può andare avanti.