Antonio Decaro era stato chiaro: stop alle promozioni, avanzamenti di carriera, aumenti di stipendio e via dicendo. L’Amtab, questo il pensiero del sindaco, non può permettersi di spendere un euro in più, viste le sue condizioni. Il compito per cui era stato chiamato il nuovo direttore generale Francesco Lucibello era dunque mirato proprio all’«efficientamento del servizio e la riduzione dei costi, anche attraverso maggiori entrate dalla sosta e dalla vendita dei biglietti» per dirla proprio con le parole del Primo cittadino.

Detto, fatto. Appena insediato, Lucibello ha avviato una politica di revisione delle mansioni interne spedendo a una decina di dipendenti una bella lettera di promozione: in tre sono passati dal parametro 155 al parametro 175, altri tre da 130 a 140, un’altra da 140 a 175, un’altra ancora da 116 a 140 e via così tra scatti di parametro e scorporo di funzione. Dunque, dal mese prossimo queste persone riceveranno una busta paga “più pesante”, con un aggravio di spesa per l’Amtab di circa 20mila euro annui complessivi, ma la cifra è relativa solo agli scatti di parametro. A peggiorare la cosa, il fatto che la decisione sia stata attuata d’imperio, in barba agli accordi aziendali che prevedono selezioni e concorsi interni, mai avvenuti a quanto ci è dato sapere, e in previsione di una seconda tornata di promozioni visto che un altro gruppo di lettere pare stia per essere spedito.

Appresa la notizia della sua nomina, avevamo immediatamente augurato buon lavoro al direttore generale dell’Amtab, riponendo il lui le nostre speranze per il bene della municipalizzata e soprattutto della città, che ha bisogno di un servizio degno di questo nome. Visto cosa è uscito dal cilindro del direttore generale, che ricopre lo stesso ruolo nella Stp e fa su e giù dalla sua Calabria per 150mila euro l’anno complessivi, le nostre speranze a quanto sembra erano state mal riposte.