Bari piange la scomparsa di Simeone Di Cagno Abbrescia, figura di spicco della politica locale e nazionale, deceduto oggi all’età di 80 anni. Di Cagno Abbrescia, che ha guidato la città pugliese come sindaco per ben nove anni, dal 1995 al 2004, è stato ricordato come un protagonista indiscusso nella trasformazione e nello sviluppo di Bari.
Il politico, noto per la sua dedizione alla città e per il suo impegno per il suo miglioramento, ha lasciato un segno indelebile nella storia di Bari. Attraverso la sua leadership, ha promosso importanti progetti di riqualificazione urbana e culturale, con particolare attenzione al recupero e alla rivalutazione del centro storico, contribuendo così alla rinascita di Barivecchia.
Nato come esponente del Partito Repubblicano Italiano, Di Cagno Abbrescia ha successivamente aderito a Forza Italia, fondato da Silvio Berlusconi nel 1994. La sua carriera politica è stata costellata da successi, culminati con la sua elezione alla Camera dei deputati nel 2006.
La sua morte ha suscitato una serie di omaggi e commemorazioni da parte di esponenti politici di varie fazioni. Il ministro Raffaele Fitto, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il sindaco attuale di Bari, Antonio Decaro, hanno elogiato il suo ruolo determinante nella trasformazione positiva della città e nel suo costante impegno per il benessere dei cittadini.
Anche il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e il senatore di Forza Italia Dario Damiani hanno espresso il loro cordoglio, sottolineando l’importanza della figura di Di Cagno Abbrescia nella politica locale e nazionale.
La camera ardente sarà allestita nella sala consiliare di Palazzo di Città, per consentire ai cittadini di rendere omaggio a Simeone Di Cagno Abbrescia. I funerali si terranno domani, sabato 30 marzo, nella Basilica di San Nicola.
La sua scomparsa lascia un vuoto nella comunità baresa e nella politica italiana, ma il suo ricordo e il suo impegno resteranno per sempre vivi nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui.
“Un sindaco resta per sempre un sindaco.