La merce è evidentemente illegale. Si parte dalle “minerva” o dal “magnum”, vendute singolarmente a 1 euro. Insistendo è facile capire che dietro stelle filanti, bengala e tric e trac c’è dell’altro:  “cobra”, i “lupo 26” e la  “dinamite 0,2” (da 2 a 3 euro). Senza eccessivo affanno, poi, al massimo in 10 minuti arrivano le “cassette”, batterie di fuochi d’artificio a 16, 36, 500 o 60 canne. Niente scontrini, ma soprattutto niente marchio CE. Si tratta nella maggior parte dei casi di merce cinese o russa o fabbricata in un’azienda di Modugno.

L’ultimo livello di esplosivi sono quelli artigianali: la “cipolla” (5 euro) e la bomba di Maradona e Bin Laden (in questo caso si possono superare  i 100 euro).

“Sono nel settore da molti anni, quasi 30 – spiega un venditore di botti – Non ci sono più i fuochi artigianali di una volta perché troppo spesso la miccia si consumava velocemente. Oggi sono più sicuri. Guadagniamo dai 2 ai 5 euro per prodotto e fino a tarda sera si vende molto”.

I controlli sono più massicci – tuonano in via Manzoni altri venditori. “Nemmeno gli speri per i bambini, quelli legalizzati, ci fanno vendere – precisano.  La polizia passa, sequestra tutto e ci porta in caserma”. Di auto di carabinieri e polizia ne abbiamo viste tante, principalmente al San Paolo, ma i venditori sono rimasti al loro posto.

C’è solidarietà tra loro. Quando qualcuno ha finito i botti più potenti, quelli tenuti nel portabagagli dell’auto, lontano da occhi indiscreti, si chiede manforte al venditore dell’altro isolato. Al Libertà è prassi. E quando sono lontani l’uno dall’altro, ti spiegano esattamente dove trovare la bancarella più vicina.

Alla faccia della crisi. Il via vai è continuo. Certo, la tendenza a mercanteggiare è marcata, ma in pochi rinunciano alla chiusura dell’anno – seppure maledetto – col botto. Certamente ad impedirlo non è un ‘ordinanza del Sindaco. C’è da scommettere che anche quest’anno sarà dato fuoco alle polveri, da sparo.

In attesa del nostro video reportage  tra i venditori di botti (disponibile dal 2 gennaio), ecco alcune fotografie.

31.12.2012

Daniele Leuzzi – Antonio Loconte