Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, mostra apprezzamento per le iniziative contemplate dal piano “amianto zero” che verrà presentato prossimamente in Consiglio Regionale per la definitiva approvazione, ma sottolinea come “non basta per intervenire a fondo sulla problematica”.

“Per questo – spiega Pugliese – abbiamo condotto una raccolta firme per l’emanazione di una legge popolare contro l’amianto. La fibra killer, nella nostra regione, continua ad annidarsi ancora in molte strutture, in particolar modo delle zone industriali, mettendo a repentaglio la salute dei lavoratori e dei cittadini”.

“Ecco perché urge un segnale di carattere legislativo: bisogna dotarsi al più presto di una legge per il risanamento dell’ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto. Una normativa che non disponga, però, solo gli indirizzi per lo smaltimento dell’amianto, a tutt’oggi limitato dalla presenza di una sola discarica su tutto il territorio regionale, da una latente mancanza di informazione e dai costi proibitivi, ma anche le linee guida per un’assistenza a 360 gradi a favore degli ex esposti. E’ inconcepibile che in Puglia non esista nessuna struttura specializzata nella cura di coloro i quali sono stati colpiti dalle malattie dovute all’esposizione all’amianto, che devono quindi rivolgersi a centri specializzati oltre il confine regionale, incrementando oltremodo le spese sanitarie a carico della Regione Puglia e la percentuale di mobilità passiva”.

(Comunicato Ufficio Stampa Uil)