La notizia è curiosa, ma non troppo. Il sindaco di Bari, infatti, con un’apposita delibera non chiederà al proprio entourage di stare 60 minuti al giorno, ognuno sulla propria pagina Facebook, bensì di monitorare e aggiornare la sua di bacheca. Perché dopo Berlusconi, Alfano, Renzi, Di Pietro, Napolitano, Bersani e il suo concittadino, nonché governatore della regione Puglia, Nichi Vendola, Emiliano ha uno dei profili Facebook più ricco e movimentato del web (appena aperto 2 anni fa raggiunse quota 29mila seguaci). Tanto da non riuscire più a stare dietro, così come vorrebbe, alle centinaia di richieste, critiche, denunce, insulti e tanto altro che gli inviano gli utenti.

Arma a doppio taglio, Facebook è uno strumento delicato, utilizzarlo al meglio non è cosa semplice, è per questo che Emiliano ha bisogno dell’aiuto dei suoi assessori, in modo che si passano raccogliere tutti i suggerimenti e le denunce, e migliorare il rapporto tra cittadino e amministrazione pubblica. “È giusto considerare Facebook quello che è: un canale di comunicazione con i cittadini – ha spiegato il Sindaco – . Per questo ogni assessore dovrà utilizzarlo, almeno per un’ora al giorno. Sto predisponendo una delibera in questo senso. Ormai Facebook lo usano gli ottantenni. Se gli assessori non fossero in grado di usarlo, beh, non potrebbero più fare gli assessori”.

Emiliano non perde mai la sua ironia, ma in questo caso davvero gli assessori dovranno affilare le tastiere e lucidare i mouse, perché tra le ipotesi ci sarebbe anche quella di incaricare un assessore per la raccolta di tutte le segnalazioni giornaliere dei cittadini di Facebook da girare poi alle Ripartizioni assessorili di riferimento. L’ex pm, infatti, proprio su Fb ha avuto i suoi maggiori successi ad esempio denunciando i vigili fannulloni o richiamando i netturbini intenti a prendere il caffè invece che spazzare le strade e gli autisti dei bus alla guida con il telefono all’orecchio. Ma pare che gli aggiornamenti siano sempre meno frequenti, e sarebbe un peccato perdere l’occasione di assegnare il titolo di ‘spregevole del mese’ a chi si è espresso sulla pagina del Sindaco con maggiore scorrettezza.

Dunque, secondo alcuni studi dagli Stati Uniti all’Italia, da Obama a Berlusconi, l’uso dei social network è sempre più in aumento. L’apice si raggiunge durante le campagne elettorali, e avere una pagina Facebook o essere su Twitter sicuramente aumenta l’esposizione del candidato e ne incrementa la sua affidabilità. Il social network, quindi, risulta ormai essere un valido strumento per la partecipazione attiva del politico sul territorio, il quale spesso lo utilizza anche per raccogliere fondi o firme abbracciando una serie di utenti che in altro modo perderebbe, come i giovanissimi (ovviamente maggiorenni). In Italia il sito internet è usato come strumento tradizionale di comunicazione politica online, mentre i blog sono poco fanalini di coda. Facebook è il gioiellino di punta, sempre più in crescita, a differenza di Twitter. Insomma si è sempre più consapevoli della presenza di un’opinione pubblica online.

 

Mariangela Deliso