Per il gip Guido Salvini, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, Iacovelli sarebbe stato, infatti, il tramite tra i giocatori e la banda degli Zingari. Tesi, questa, alla quale sarebbe giunto grazie ai racconti di Andrea Masiello e Marco Rossi, che si sono presentati spontaneamente nei giorni scorsi davanti ai magistrati.

 

Secondo i giocatori, l’infermiere avrebbe più volte fatto pressione su di loro per truccare i risultati di diverse partite della passata stagione, ricevendo (a loro dire) sempre dei no.

Questa ricostruzione dei fatti, però, non avrebbe convinto del tutto il giudice per le indagini preliminari, convinto di come le responsabilità di Masiello e soci siano, in realtà, più pesanti di quelle che loro vorrebbero far credere.

Proprio per questo, ciò che dirà oggi “Angelino” (il cui arresto da parte dei pm di Cremona non sarebbe stato preso bene dai colleghi baresi, convinti del fatto che egli sia l’uomo chiave della loro inchiesta) potrebbe risultare decisivo per il destino di diversi giocatori in forza al Bari l’anno scorso, nonché per quello dello stesso club biancorosso.

Nicola de Mola