«Nicola De Tullio si presentò sotto casa mia un tardo pomeriggio, accompagnato da Iacovelli e da una seconda persona. Chiese se ci fosse stata una disponibilità a livello di spogliatoio, evidentemente al fine di alterare i risultati di una partita», sono queste le parole che Masiello avrebbe pronunciato dinanzi ai magistrati.

Dal canto suo De Tullio, che è stato chiamato in causa per la seconda volta in questa inchiesta, si difende dalle accuse affermando di non conoscere nemmeno dove abita Masiello. «Sono tutte falsità e sono stanco di essere tirato in ballo in questa storia. Con queste scommesse mi sono rovinato e mi sono riempito di debiti», questo è il duro sfogo del ristoratore.

De Tullio, che fino all’anno scorso pare sia stato proprietario di nove agenzie di scommesse, ha dichiarato di non conoscere nemmeno le facce dei componenti del gruppo di zingari a capo dell’organizzazione. Nonostante il ristoratore risulti essere indagato con l’accusa di frode sportiva dalle procure di Bari e Napoli, si dichiara estraneo alla vicenda, affermando anche di aver lasciato le agenzie e di non volerne sapere più niente di quel mondo.

Vito Nicola Palumbo