Il Comandante della Polizia Locale di Altamura non ci sta a passare per quello a cui non è stato fatto il tampone perché non ha risposto al telefono. Dopo aver denunciato al Presidente della Regione Puglia l’inadeguatezza della sanità pubblica, il Pubblico Ufficiale Rilancia e risponde al comunicato con le precisazioni della Asl Bari. Il comandante Michele Maiullari, lo ricordiamo, era risultato positivo al coronavirus come molti dei suoi colleghi. Un contagio di massa, che aveva portato alla decisione di chiudere la sede della Polizia Locale e costato la vita a un vigile urbano. Anche questa volta il mezzo scelto per ribadire il suo atto d’accusa è un post sul suo profilo Facebook.

IL POST DEL COMANDANTE MAIULLARI – Gentilissimo Presidente Michele Emiliano, ho ritenuto di riscriverle via Facebook perché io non ho ricevuto risposta alla telefonata che ho fatto sul suo numero di cellulare presente in rete. Ma questo non dispiace. Scrivo a lei perché in questo momento è ancora il comandante della nave Puglia e un comandante deve sapere cosa fanno i suoi collaboratori.

Il mio messaggio, lungi dal voler alimentare inutili e sterili polemiche, mi creda, aveva lo scopo, semplicemente, di sollecitare i suoi massimi collaboratori, tramite lei, ad un maggiore e più efficiente controllo e organizzazione dei servizi. So perfettamente il grande lavoro e l’abnegazione del personale della ASL in questo delicato momento, ma probabilmente il numero degli operatori è insufficiente rispetto alle richieste e aspettative di tutti coloro che, loro malgrado, sono in condizioni di salute precaria.

Neppure pretendevo che lei chiamasse il Comando di Polizia Locale o il massimo rappresentante di questa città in occasione della morte di un suo operatore, caduto sul lavoro. Nulla di tutto questo. La capisco, in questo momento ha altri e numerosi pensieri. È questione di sensibilità. Ma, signor Presidente, dispiace che lei mi faccia rispondere con un laconico e anonimo comunicato della Asl Bari, che travisa l’accaduto. Non ha senso commentare il riferimento a telefonate senza risposta: ero semplicemente a casa, ammalato in quarantena, al domicilio dichiarato.

In data 2 aprile ho inviato una email alla dottoressa Fortunato, responsabile del locale servizio di prevenzione, per chiedere di essere sottoposto al tampone. Stessa richiesta l’ho formulata per le vie brevi alla dottoressa Derasmo in data 3 aprile tramite whatsapp. Analoga richiesta ho fatto con messaggio al dottor Lagravinese il giorno 4 aprile alle ore 9.45. Non avendo avuto riscontro, ho pensato di inviarle quel messaggio. Alle ore 13.41 di ieri 4 aprile 2020, ho ricevuto, invece, una telefonata dal 389 4……15, preavvertendomi dell’arrivo per il tampone. Questo in onore della verità .

Avrei tante altre cose da dirle, perché stando sul fronte e in periferia, la percezione dei problemi è diversa da quella che le riferiscono. Una per tutte che la Sanità pubblica non può essere gestita a livello regionale ma deve essere gestita dallo Stato. Il diritto alla salute è un diritto riconosciuto dalla Costituzione e deve avere le stesse peculiarità in tutto il territorio nazionale. Tuttavia, per il resto, mi astengo per non essere frainteso e per evitare facili strumentalizzazioni di chicchessia. Un ultimo ringraziamento, va, sincero, a tutti gli operatori sanitari, anche e soprattutto del mio territorio, che stanno svolgendo il proprio lavoro al massimo della loro possibilità. La saluto cordialmente.