Il capoluogo pugliese è al centro di un acceso dibattito politico dopo le dichiarazioni incendiarie del governatore Michele Emiliano, che ha suscitato una serie di reazioni e richieste di chiarimento da parte delle istituzioni e degli esponenti politici.
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha respinto categoricamente le affermazioni di Emiliano riguardo a un presunto incontro con la sorella di un boss locale. Decaro ha ribadito di non essere mai stato nella casa di nessuna sorella di capi criminali e ha rievocato il contesto della sua gestione come assessore al Traffico, sottolineando le difficoltà e le proteste incontrate durante l’implementazione delle nuove politiche di mobilità, come la pedonalizzazione di Bari Vecchia.
Le parole di Emiliano hanno sollevato un vespaio di polemiche, con diverse figure politiche che hanno chiesto un’indagine approfondita da parte della Commissione Antimafia. Il vice presidente della commissione, Mauro D’Attis, ha annunciato l’avvio di audizioni, inclusa quella dell’ex presidente dell’Amtab, per fare luce sulla questione.
Le critiche più feroci sono giunte da esponenti politici come Riccardo De Corato e il ministro Roberto Calderoli, che hanno condannato duramente il presunto coinvolgimento con la criminalità organizzata e hanno esortato il Partito Democratico a prendere una netta distanza dalle dichiarazioni di Emiliano.
La situazione ha sollevato interrogativi sulla gestione della sicurezza e sulla moralità delle istituzioni locali, richiamando alla memoria la trattativa Stato-mafia. In un momento in cui la lotta alla criminalità organizzata resta una priorità, il caso di Bari mette in evidenza la necessità di un’azione decisa e trasparente da parte delle autorità competenti.