La passerella d’accesso alla torre panoramica si regge fra l’altro su alcune vecchie traversine ferroviarie. All’indomani dell’inaugurazione, con spot e annunci a profusione, non vi parleremo di suggestive cornici, spettacolari scenari o voli di 75 metri, ma del perché i giri sulla giostra sono stati interrotti subito dopo quello riservato alle autorità e ai giornalisti. Le traversine ferroviarie, appunto.

Alla società proprietaria della torre è stata fatta una prescrizione propedeutica all’apertura: togliere le traversine, perché cancerogene a causa dell’olio con cui sono trattate, composto da oltre 200 sostanze chimiche. Uno dei tecnici più esperti al seguito dell’attrazione, ci ha spiegato che a Londra, Parigi e nelle altre città in cui la torre ha fatto su e giù, la conformazione era identica a quella di Bari. A differenza di quanto successo a Bari, però, per via dello scarso impiego di traversine ferroviarie, le commissioni incaricate al rilascio delle autorizzazioni non avevano sollevato problemi.

In Italia, a Bari, invece, la cose è problematica e in mattinata si sta provvedendo alla sostituzione del materiale. Giusto, giustissimo, se lo prevede la legge e soprattutto la pubblica incolumità. Spieghiamo solo alle centinaia di persone arrivate a Bari anche dalla provincia per salire in cima al palo, il motivo per cui a quel palo sono rimaste attaccate.

Fa riflettere l’inflessibilità per una cosa che altrove non è considerata pericolosa, per di più in una città tra le più abusive d’Italia per quanto riguarda la vendita per strada di cibo di dubbia provenienza; con una forte presenza di amianto, si presume tombato anche sotto il sedime della vecchia scuola Duse, a Sangirolamo, materiale di cui sono piene le campagne, inquinate dai continui roghi di rifiuti e con puzze nauseabonde in alcune aree della cinta metropolitana. L’inaugurazione, annunciata ieri in pompa magna, è solo rinviata di qualche ora. Parola del meravigliato tecnico olandese super specializzato della torre panoramica.