Una strada nel cuore della zona industriale diventata discarica a cielo aperto. Parliamo di via Sbisà, che collega via Saverio Milella con viale Francesco de Blasio. Qui si affacciano diverse aziende ma, purtroppo, lo spettacolo per dipendenti e clienti è deprimente. Via Sbisà è infatti costantemente presa di mira dai soliti incivili che abbandonano sistematicamente i rifiuti, ingombranti e non.

Da un lato ci sarebbe bisogno di un intervento urgente per la rimozione dei rifiuti ormai sparsi sulle strade e nella campagna vicina, dall’altro bisognerebbe pianificare una serie di misure e iniziative per scoraggiare e sopprimere quello che è, di fatto, un vero e proprio reato ambientale da parte di chi che utilizza queste aree come discarica personale.

Da mesi, se non anni, la situazione di degrado è viene evidenziata dalle ditte della zona. Diverse le mail recapitate al primo cittadino Antonio Decaro, ma anche al vicesindaco Vincenzo Brandi, all’assessore all’Ambiente Petruzzelli e ovviamente ai vertici di Amiu, Polizia Locale e Consorzio Asi. Le missive sarebbero arrivate anche sul tavolo del presidente della Regione Michele Emiliano.

E infatti ai piani alti dell’Amministrazione qualcuno quelle lettere le ha lette ed è a conoscenza della situazione. Pare infatti che il vicesindaco Brandi abbia informato il comandante della Polizia Locale, Nicola Marzulli, della necessità di inserire quella strada nell’elenco dei siti sensibili per attivare il monitoraggio con la video sorveglianza. Tuttavia, almeno per ora, la richiesta sembra caduta nel vuoto e le lamentele da via Sbisà continuano.

I controlli, in realtà, ci sono. Il problema è che, come spesso avviene a Bari, vengono fatti “all’acqua di rose”. Emblematico è il caso di un dipendente di una delle aziende della zona, multato di 100 euro per aver conferito fuori orario un sacchetto di rifiuti (non umido) in un apposito contenitore Amiu. Mentre veniva contestata la sanzione, dietro l’angolo c’era una piccola discarica. Un paradosso tutto barese.