pic by facebook (profilo ufficiale Massimo Vitti)

Si laurea in autogrill pur di seguire il Bari nella trasferta di Parma, in vista del match di Coppa Italia disputatosi mercoledì 19 ottobre. É l’avventura di Massimo Vitti, un imprenditore barese di 46 anni, residente da quasi 30 a Roma, che non ha voluto rinunciare alla gioia di laurearsi in Economia Aziendale, nonostante la data fissata per la sua proclamazione fosse la stessa nella quale il suo grande amore, il Bari, giocava a Parma. Si è così ritrovato mercoledì ad essere proclamato dottore all’interno dell’autogrill Cantagallo, poco prima di Bologna, sull’A1.

Era partito da Roma circa quattro ore prima insieme agli amici del gruppo “La Bari Capitale”, di cui è fondatore e presidente dal 2014, composto dai tifosi della squadra pugliese che vivono nella città eterna. Un gruppo che da anni sostiene la squadra in tutte le trasferte in giro per l’Italia. Vitti, dunque, spinto dalla voglia di sostenere la squadra del cuore, ma, allo stesso tempo, desideroso di valorizzare gli sforzi da studente, alle 15:00 in punto si è accomodato nel ristorante della stazione di servizio e, nello stupore dei presenti, grazie a un telefonino collegato in rete, si è gustato la cerimonia, con la sua tesi sulle “Monete complementari nei mercati moderni” che lo ha visto laurearsi con 82 su 110. L’impresa è stata resa possibile, oltre che dalla grande volontà del laureando, anche dal fatto che l’istituto che gli ha conferito il titolo appartiene a quelli che operano online, riconosciuti dal Miur.

Al termine della giornata, il neo dottore si è mostrato felice al di là del risultato calcistico, ribandendo che: “Il risultato conta niente è il motto del nostro gruppo, e vale oggi più di sempre”. Nonostante la sconfitta, Vitti si è mostrato orgoglioso della squadra che tifa, lui che ha deciso di chiamare il primogenito Igor, in onore del calciatore del Bari, Protti. Finita la festa, lo aspettavano 500 km per tornare a casa, ma per il tifoso biancorosso non sono mai stati un problema.

Le parole Vitti

“Una passeggiata, per noi che non abbiamo lasciato mai sola la squadra neanche in Serie D, quando c’era da andare in posti di cui non conoscevamo l’esistenza fino al giorno prima. Troina, per dire, provincia di Enna. Ora lo so, d’altra parte sono laureato. Lo spiegò bene Raboni, il poeta: si è tifosi della propria squadra perché si è tifosi della propria vita, di se stessi, di quello che si è stati, di quello che si spera di continuare a essere”.