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Roberto Stellone in conferenza stampa

È un Roberto Stellone sereno quello che si presenta ai microfoni dei cronisti poco prima di partire in pullman con la squadra alla volta di Latina. Un impegno, quello di domani contro la squadra laziale, da non prendere sotto gamba: “Non ci sono partite facili”, sentenzia il tecnico romano. “Il Latina non è in una buona posizione di classifica, ma in questo campionato si può vincere contro chiunque e soffrire contro chiunque”.

L’ambizione è comunque quella di uscire dal Francioni con una vittoria: “Mi aspetto – dichiara il mister – concentrazione e attenzione massime: dobbiamo fare un filotto di risultati positivi per recuperare punti a quelle davanti”.

Diversi enigmi attanaglieranno Stellone fino all’ultimo nella scelta del’undici che fronteggerà la squadra di Vivarini: indisponibili Ivan, Monachello e Fedato, squalificato Sabelli, la formazione è un rebus: “In porta – assicura il tecnico – ci sarà Micai. Quando ho fatto ruotare i portieri, purtroppo per lui, Ichazo non ha fatto benissimo, quindi puntiamo su Alessandro, che è più pronto mentalmente. In difesa vediamo come sta Cassani. Mattia può giocare a sinistra, così come Doumbia e Daprelà, o a destra, dove abbiamo provato anche Capradossi”.

“A centrocampo – prosegue l’ex allenatore del Frosinone – torna Fedele, i centrali sono tutti disponibili: ne sceglierò due. Gli esterni giocano spesso invertiti perché me lo chiedono loro: a Martinho piace giocare a destra, a Furlan e Fedato a sinistra. È una scelta che ti dà comunque delle alternative di gioco: le ali possono rientrare e crossare o accentrarsi e calciare in porta. Avanti dipende tutto da come sta Maniero, che negli scorsi giorni ha accusato qualche fastidio. Se sta bene gioca Riccardo con Brienza, al 100%”.

In chiusura c’è spazio anche per un bilancio sul campionato del Bari finora: “Ci sono nove squadre – spiega Stellone – che hanno fatto meglio di noi e dodici che hanno fatto peggio. Le statistiche dicono anche che siamo una delle squadre che calcia maggiormente verso la porta avversaria e che subisce meno conclusioni verso la propria. Dobbiamo migliorare, perché segniamo poco per quanto creiamo e subiamo troppi gol rispetto a quanto concediamo”.