Tutto o niente. Dentro o fuori, seppure sembra che Gianluca Paparesta non sia riuscito a trovare i soldi per non farsi sfilare il Bari dalle mani. Se entro la scadenza prevista Paparesta non avrà fatto il benedetto bonifico di 2,7 milioni di euro (di cui non si ha traccia nel momento in cui scriviamo, a due ore circa dalla chiusura delle banche), pari al 35% della sottoscrizione, Cosmo Giancaspro diventerà l’amministratore unico della società biancorossa. Sempre che l’ex arbitro di serie A abbia provveduto al versamento entro la chiusura degli sportelli bancari. Nel caso i soldi dovessero arrivare, poi, non si esclude un’altra bagarre sui termini in cui questi saranno stati versati.

Fonti vicine alla società fanno sapere che Paparesta sarebbe in riunione da questa mattina nel tentativo di capire come reperire la prima parte del denaro. Sì, perché i 2,7 milioni di euro potrebbero non essere sufficienti a pagare i debiti, gli stipendi e tirare avanti la carretta almeno fino alla fine di luglio.

Nel frattempo è stata disposta l’anticipazione al 22 giugno dell’Assemblea degli azionisti. In quella circostanza ognuno potrà vedere i conti e si saprà la verità. Qualora la strada dovesse essere in discesa per il solo Giancaspro, l’imprenditore avrebbe comunque pochi giorni a disposizione per risolvere una serie di problemi. Ad esempio il pagamento degli stipendi e l’iscrizione al prossimo campionato. Un’altra corsa per evitare di incorrere in ritardi e conseguenti penali.

Quel che pare certo è che i rapporti con Paparesta sono ormai andati a farsi benedire. Veniamo a sapere che, nel caso in cui l’attuale presidente del Bari dovesse dare uno smacco a tutti, portando quella percentuale della sottoscrizione al fotofinish, l’imprenditore molfettese potrebbe anche decidere di spostarsi proprio nella fila dei creditori. Ma qui siamo nel campo delle ipotesi e sulle sorti del Bari se ne sono dette fin troppe. Dopo tutto questo penare, la speranza dei tifosi resta una: qualunque cosa succeda, che sia per il bene del Bari.