Andrea Camplone commenta la vittoria ottenuta dal suo Bari al Del Duca di Ascoli offrendo come al solito un’analisi lucida e dettagliata dei fatti. I galletti non hanno disputato una grande partita. L’allenatore lo sa e non si tira indietro.

“Partita difficile, maschia, combattuta, ma vinta meritatamente – dice il mister -. Al netto di una gara non bellissima, noi almeno due occasioni le abbiamo create. Dopo il gol ci siamo ritrovati in mezzo a una battaglia, non a una partita di calcio. Loro hanno protestato molto ma il guardalinee, che pure aveva inizialmente alzato la bandierina, non ha segnalato alcun fuorigioco. Da lì è iniziata la guerriglia. Una caccia all’uomo”.

La classifica sorride ma Camplone resta con i piedi per terra. “Da qui alla fine sarà una continua altalena. La serie B è questa. Oggi dovevamo vincere e lo abbiamo fatto. Adesso dobbiamo archiviare e recuperare le forze in vista della sfida col Modena. Loro giocheranno con il coltello fra i denti come tutti, noi però dobbiamo coltivare il nostro orticello senza pensare alle altre”.

A fine partita dalla tribuna sputi e oggetti hanno raggiunto Gianluca Paparesta. “Episodi di inciviltà che ci hanno molto offeso – commenta il presidente -. Forse abbiamo superato anche i livelli della famosa trasferta di Avellino. Un peccato perché accanto a me avevo ovviamente mister Datò, un uomo che può dare davvero tanto al calcio italiano e non meritava di assistere a questo tipo di spettacolo”.