Eravamo a Trani per raccontare la storia della famiglia Ricco, minacciati di morte dopo il furto subito ai distributori automatici. In piazza XX Settembre ci si fanno incontro tre ragazzi, preoccupati per le sorti di un clochard che dorme nella sala d’attesa della stazione ferroviaria.

Sono i giorni della Merla e c’è un vento fastidioso. Si chiama Corrado, dice di avere 63 anni e di essere a 2 anni dalla pensione dopo aver lavorato per 30 anni come marmista. Un lavoro durissimo che gli ha rovinato irrimediabilmente le mani. Corrado è diffidente, dice che in tanti gli hanno promesso un aiuto prima di sparire dai radar.

La verità di Corrado – visibilmente provato nonostante i motivi e le colpe che lo hanno fatto finire per strada – è solo una parte della storia. L’alcol e la solitudine lasciano un solco profondo e distorcono spesso convinzioni e sentimenti. Un uomo non può vivere in quel modo, qualunque Croce porti addosso, così chiamiamo il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro. Il primo cittadino conferma di conoscere il caso di Corrado e di aver provato a tirarlo fuori da quell’inferno.

L’uomo, però, al contrario di quanto ci dice pare abbia dimostrato di non gradire l’intervento delle istituzioni. L’aiuto possibile e previsto nei casi come il suo. D’altro canto, però, Corrado non tentenna e continua a ripetere di volere solo un letto caldo su cui dormire. Il pavimento della sala d’attesa è freddo. Dal sindaco Bottaro apprendiamo che l’amministrazione comunale non si arrende e proverà ad aiutare ancora una volta Corrado, con la speranza che l’alcol e la sua vacillante volontà non prendano ancora il sopravvento.