Ci sembra doversoso sottolineare l’iniziativa benefica segnalataci dall’Opera Don Guanella di Bari:

Le hanno battezzate Iolanda, Luna, Spillo e con altre decine di nomi tra il tradizionale e il fantasioso: sono le 67 Pigotte realizzate dagli anziani del “Don Guanella” di Bari, per l’undicesimo anno impegnati in una gara di solidarietà a dimostrazione che si può voler bene ai più piccoli e ai più sfortunati del mondo anche in una casa di riposo, anche da una sedia a rotelle e con le forze declinanti.

Si è aperto così, con l’inaugurazione alla presenza del presidente provinciale Unicef, Michele Corriero, il mercatino che raccoglierà fondi per vaccinare i bimbi dei Paesi in via di sviluppo. «Ogni cinque bambini, uno rischia la morte per mancanza di vaccinazioni – ha affermato Corriero – e attraverso questi 20 euro, il costo dell’ “adozione” di una Pigotta, si può contribuire a salvare la vita a dieci di loro».
Gli anziani della casa di riposo barese, che quest’anno festeggerà i trent’anni dalla sua fondazione, affiancati da famigliari, volontari e operatori, hanno disegnato i volti dando una espressione alle bambole, le hanno vestite tagliando e cucendo tessuti, hanno regalato loro capigliature originali utilizzando matasse di lana colorata, lavorando nei pomeriggi di primavera, per settimane con impegno e senza sosta.
Ed è proprio seguendo l’esempio della collaborazione con il “Don Guanella”, la più longeva dell’Unicef barese in ambito sociale, che Corriero e gli altri volontari dell’associazione hanno deciso di allargare l’orizzonte delle partnership: «Classicamente sono le scuole a darci una mano nella realizzazione delle Pigotte – ha spiegato il presidente – Da quest’anno abbiamo voluto provare a coinvolgere anche altre strutture sociosanitarie del territorio, per raggiungere il nostro obiettivo ambizioso, mandare un segnale concreto dall’altra parte del mondo a bambini invisibili, piccoli uomini di cui non viene neppure registrata la nascita e per i quali Unicef si impegna a donare vita».