Dal 14 al 16 giugno, all’Università degli Studi di Bari, si terranno una serie di convegni per Icar – Italian conference on Aids and antiviral research, in cui interverranno oltre mille esperti, tra specialisti, clinici, giovani ricercatori, infermieri, operatori nel sociale e volontari. Si tratta della 15esima edizione del convegno nazionale che si terrà questa volta nel capoluogo pugliese e rivelerà gli ultimi report su infezioni e diagnosi di Hiv, ricordando l’importanza della prevenzione e i passi da gigante fatti della medicina. La cerimonia di apertura si terrà al Teatro Petruzzelli, a cui seguirà la presentazione di 520 abstract giunti all’organizzazione e anche una sessione riservata ai più giovani, con la comunicazione degli esiti del concorso “RacconART” e la premiazione dei migliori elaborati.

Inoltre, ci saranno iniziative rivolte alla cittadinanza: in piazza Umberto si potranno effettuare gratuitamente test salivari per Hiv, Hcv e sifilide (il 14 giugno dalle 16 alle 20; il 15 dalle 11 alle 14 e dalle 16 alle 20; il 16 dalle 11 alle 18; evento in collaborazione con Medici per l’Africa Cuamm e Cama Lila), dalle 18,30 alle 20,30 del 15 giugno sul lungomare sarà organizzata la regata “Non buttiamoci a mare”, con squadre composte da medici, giovani ricercatori e rappresentanti di aziende farmaceutiche.

I dati delle diagnosi/infezioni da Hiv

In Puglia nel 2021 c’è stato un leggero incremento di diagnosi di Hiv, anche se la regione resta al di sotto dei valori medi nazionali, una costante dall’avvio della sorveglianza nel 2009. Stando ai dati dell’Osservatorio epidemiologico regionale nel 2021 l’incidenza di nuovi casi in Puglia è stata di 2,1 casi per 100mila residenti, con un totale di 93 diagnosi/infezioni, un valore in calo rispetto agli anni precedenti e che si riscontra nella fascia d’età 30-39 anni. Mentre lo stesso anno nelle province di Bari, Bat e Taranto è stato registrato un lieve aumento dell’incidenza delle nuove diagnosi/infezioni da Hiv rispetto al 2020.

L’incidenza tra gli uomini è tre volte maggiore rispetto a quella delle femmine e la modalità di trasmissione è risultata quella fra eterosessuali maschi (46,4%), seguita dagli MSM (men having sex with men, al 23,8%). Al netto delle statistiche, quello che colpisce è l’elevato numero di diagnosi tardive (nel 2021 in Puglia il 61,9% dei casi erano Late presenter, e il 45,2% già in una fase avanzata dell’infezione o in Aids).

Sergio Lo Caputo, professore associato di Malattie infettive all’Università di Foggia co-presidente della Icar, ha spiegato che “servono sensibilizzazione e una maggiore diffusione dei test”. “La corretta assunzione della terapia antiretrovirale rende il virus non più rilevabile nel sangue – ha continuato -: l’Hiv rimane un’infezione cronica ma il virus non è trasmissibile“. Il convegno Icar di Bari è organizzato dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali, e dalle maggiori società scientifiche in area infettivologica e virologica del mondo. Oltre a Lo Caputo ci saranno la Francesca Ceccherini Silberstein, professoressa associata di Microbiologica e Microbiologia clinica all’Università di Roma “Tor Vergata”, Michele Formisano, vicepresidente nazionale Nps Italia e presidente Nps Puglia, e Annalisa Saracino, professoressa ordinaria di Malattie infettive e tropicali all’Università di Bari.