Nella tranquilla cittadina di Surbo, il 24enne Simone Potì è stato oggetto di una perquisizione che ha portato alla luce un’inesperta attività di spaccio di droga. Sconosciuto alle autorità fino a ieri, il suo costante viavai ha attirato l’attenzione dei Carabinieri, che hanno deciso di investigare più a fondo.

Nel corso della perquisizione, avvenuta martedì 12 marzo, i Carabinieri, supportati dal Nucleo cinofili di Modugno con il cane antidroga One, hanno scoperto una quantità significativa di stupefacente all’interno dell’abitazione di Potì. Il cane addestrato ha subito fiutato la presenza di droga in un comodino della stanza da letto, dove è stato rinvenuto un berretto di lana contenente circa 40 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e altri strumenti correlati alla preparazione delle dosi.

Inoltre, sono stati trovati cinque involucri di cocaina pronti per lo spaccio, tre involucri di hashish e una somma di denaro pari a 2mila e 125 euro, che è stata sequestrata in quanto ritenuta provento dell’attività illegale. Considerando che Potì non svolgerebbe un’attività lavorativa, la presenza di tale somma ha sollevato sospetti sul suo coinvolgimento nello spaccio di droga.

Dopo il ritrovamento di queste prove incriminanti, il pubblico ministero Maria Vallefuoco ha ordinato l’arresto di Potì, il quale è stato posto ai domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Durante questa fase, sarà difeso dall’avvocata Viola Messa.

La perquisizione ha dunque portato alla luce un’attività criminale precedentemente sconosciuta, mettendo sotto i riflettori il problema dello spaccio di droga anche nelle zone considerate più tranquille e sicure.