Nel carcere di Lecce è deceduto per cause naturali Ferruccio Casamonica, uno dei boss più noti del gruppo criminale romano, parente di Vittorio Casamonica, noto per il famigerato funerale con la musica de Il Padrino. Casamonica, condannato a venticinque anni di reclusione per associazione mafiosa, si trovava a Borgo San Nicola per scontare la sua pena.

L’ultimo malore che ha colpito Casamonica è avvenuto nel pomeriggio di ieri, rendendo necessario l’intervento immediato dei sanitari del 118. Purtroppo, al momento del loro arrivo, le condizioni del detenuto erano già critiche e i tentativi di rianimazione sono stati vani, constatandone il decesso.

La vita di Ferruccio Casamonica è stata segnata da un’associazione a delinquere di stampo mafioso e varie condanne. Considerato al vertice dell’omonimo clan, è finito in carcere nel maggio 2019 per scontare una condanna definitiva a cinque anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata all’usura. Nel giugno 2020, lui e altri membri della famiglia sono stati colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare della Dda di Roma per estorsione, usura e intestazione fittizia di beni.

La sua morte giunge poco dopo la condanna a venticinque anni per associazione mafiosa, che ha coinvolto anche altri membri del clan, nell’ambito dell’operazione “Noi proteggiamo Roma” condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. Tale operazione, avvenuta nel 2020 e che ha portato a una ventina di arresti, ha messo in luce le attività di usura ed estorsione perpetrate dal clan.

La storia di Ferruccio Casamonica è intrisa di crimine e violenza, con un impatto significativo sulla società romana e sul tessuto urbano della capitale. La sua morte segna la fine di un capitolo oscuro della criminalità romana, ma solleva anche interrogativi sulla persistenza dell’influenza delle organizzazioni criminali sul territorio.