Il regista Paul Haggis

“Dobbiamo accertare se con i contributi all’Allora Fest non siano state violentate le casse pubbliche. Abbiamo il dovere di vigilare affinché a nessuno sia consentito di fare l’imprenditore con il rischio d’impresa sulle spalle dei cittadini, così come a nessuno sia consentito pensare che il motto ‘con la cultura si mangia’ possa essere trasformato in mangiamoci la cultura”. E’ quanto afferma oggi il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati, che nei prossimi giorni convocherà in audizione il Presidente Emiliano, in quanto titolare della delega alla Cultura, il Direttore del dipartimento e tutti i legali rappresentanti di enti e società regionali a vario titolo interessati dalla vicenda. “La convocazione dell’audizione avviene – precisa Amati – ovviamente, nell’ambito della funzione ordinaria di controllo sull’andamento e sulle modalità della spesa, e non rappresenta alcuna intromissione in questioni di natura diversa dall’indirizzo politico e dai relativi procedimenti amministrativi adottati per eseguirlo”. Il sospetto paventato, su cui va fatta chiarezza, è che il Festival in programma ad Ostuni abbia ricevuto 350 mila euro di contributi regionali ma provenienti da fondi Covid. Un’altra pagina di cronaca per l’Allora Fest, che si aggiunge al caso eclatante di tre giorni fa, con protagonista il regista canadese Paul Haggis, fermato a Ostuni con l’accusa di violenza sessuale su una 30enne straniera. Stamattina, 22 giugno, il premio Oscar è arrivato nel Tribunale di Brindisi per l’interrogatorio di garanzia in cui si deciderà sulla convalida del fermo. Con il regista c’è il suo legale difensore, Michele Laforgia, il quale aveva già annunciato che Haggis risponderà alle domande del gip Vilma Gilli.