Eravamo tre amici al bar, che volevano cambiare il mondo. O quantomeno la legge elettorale. Questa mattina i candidati alla presidenza della Regione Puglia, Michele Emiliano e Antonella Laricchia, si sono incontrati in corso Vittorio Emanuele per un caffè di lavoro. Con loro, al posto di Francesco Schittulli, impegnato con un intervento chirurgico, c’era Davide Bellomo, segretario generale del movimento e stretto collaboratore dell’aspirante presidente di centrodestra.

Animati ma non troppo i toni della chiacchierata iniziata poco prima delle 9.00 al caffè Borghese. L’invito era partito dalla candidata del Movimento 5 Stelle, Laricchia. Il tema più dibattuto quello della soglia di sbarramento all’8% che per i grillini costringerebbe i partiti più piccoli ad affiancarsi ai colossi della politica a discapito della reale possibilità dei cittadini di essere rappresentati in sede di governo. Favorevole a fissare il parametro al 5% Emiliano, contrario Bellomo. Poi le quote di genere, l’abolizione dei doppi incarichi e gli argomenti “caldi” delle candidature di condannati o rinviati a giudizio.

«L’incontro di oggi ha importanza soprattutto perché PD e M5S, attraverso al voce dei loro candidati, hanno trovato alcuni punti di convergenza che possono costituire una traccia per il lavoro del nuovo consiglio regionale – ha detto Emiliano- mi auguro che in futuro le regole del gioco possano essere costruite per tempo attraverso un dialogo leale tra le forze politiche, come quello che si è verificato oggi».

«La riunione odierna – ha concluso – non servirà forse ad aiutare i consiglieri regionali uscenti a votare la migliore delle leggi elettorali, ma certamente servirà al prossimo Consiglio regionale a dar vita a leggi che siano condivise tra Pd e M5S, ferma restando la dichiarata volontà di entrambe le parti a non stringere alleanze politiche tradizionali, preferendo la strada dell’esame congiunto dei singoli problemi e la leale e trasparente individuazione dei punti di convergenza, al solo fine di migliorare la qualità di governo e della legislazione regionale».