Mille e duecento euro al mese per cinque anni. In cambio di (quasi) nulla. Un “lavoro” di tutto riposo che aspetta tre donne baresi, due in nome della maggioranza e una dell’opposizione. A nominarle, il prossimo Consiglio Comunale, previsto per il 27 agosto, ora dell’appello, 9 anti meridiane, in prima convocazione.

Il Consiglio Comunale dovrebbe scegliere fra i curricula inviati dai partiti e movimenti. Ma sceglierà dai curricula? Il dubbio è lecito se pensiamo ai criteri che sono stati seguiti in passato e che, al momento, nulla e nessuno è in grado di escludere anche per questa tornata.

I criteri del passato, assolutamente trasversali, hanno poi prodotto il nulla della Commissione Pari Opportunità: si nominano amiche, mogli, parenti, affini di qualche consigliere eletto. O anche qualche trombata che ha preso qualche voto (ed è una minaccia reale per questa tornata, per esempio).  Sino all’ultima consiliatura era inutile invocare vigilanza democratica perchè è una questione trasversale che riguarda praticamente tutte le forze politiche. Pasquale Finocchio, che sta per essere nominato capogruppo di Forza Italia, ha escluso di poter fornire anticipazioni sui criteri e sui nomi che saranno individuati.

Marco Bronzini,  del PD, colto nel corso di una importante riunione, non ci ha potuto, al momento rilasciare dichiarazioni, ma ci ha promesso di intervenire quanto prima sull’argomento con una nota.
Alessandra Anaclerio, di Realtà Italia, non ha dubbi: “Seguiremo esclusivamente criteri di valutazione oggettivi, analizzando i curricula e basandoci su esperienze comprovate e di chiara fama.  Non ci interessano parentele o appartenenze politiche, ideologiche o religiose. Sappiamo bene quante e quali risorse straordinarie si trovino fra le nostre concittadine e ci batteremo perchè anche le forze politiche si lascino guidare dagli stessi criteri.